L’export del vino italiano è in buona salute. I dati Istat confermano il trend positivo, ma non è tutto oro quello che luccica.
Crescono le esportazioni di vino italiano. Il solo mese di gennaio 2022, secondo i dati Istat elaborati dalla testata web “I numeri del vino” ha registrato un incremento positivo: più 22%. Il dato, se comparato con l’anno precedente, merita però una lettura approfondita, perché gli ultimi due anni – causa pandemia – sono stati piuttosto particolari. Gennaio 2021, ad esempio, è stato di gran lunga il peggior mese dell’anno, con un calo delle esportazioni del 21% rispetto allo stesso mese del 2020, ancora esente dagli effetti della pandemia iniziata ufficialmente a marzo 2020.
Quando si guarda al +22% di questo gennaio bisogna dunque essere prudenti nelle considerazioni. Realmente si tratta di un livello inferiore a quello pre-crisi (4%), mentre l’evidenza dei mesi precedenti (secondo semestre 2021) era invece di livelli superiori a quelli pre-crisi.
In qualunque caso, i 474 milioni di esportazioni del mese di gennaio portano il saldo sull’anno mobile a 7.2 miliardi di euro, +16% sull’anno precedente – ancora fortemente impattato dal Covid -, fatto di un incremento del 9% dei volumi e del 6% del prezzo medio.
All’interno delle categorie gli spumanti segnano (sempre con riferimento a gennaio 2022) +37% in valore, i vini fermi in bottiglia +20%, con una variazione sull’anno precedente di +27% e +14% rispettivamente.
Tutti positivi i mercati sui quali ancora non è riscontrabile la crisi Russia Ucraina. Vola il Regno Unito che segna uno straordinario +95%. Sottotono la Germania solo con un +2% sul 2021 e gli USA con +12%, contro un -37% dell’anno scorso a gennaio.