Secondo le stime di Wine Intelligence, il paese asiatico è, a livello globale, tra le piazze di crescita più promettenti. Tutto è cambiato dalla pandemia in poi.
Nella Corea del Sud il vino registra performance sempre più interessanti e il trend è in costante crescita a partire dal cambio di abitudini registrato dal periodo pandemico in poi. Lo rileva Wine Intelligence, il portale di analisi dati dedicato all’economia e alle tendenze del mondo del vino. Un incremento che si lega anche a uno stile di vita più attento al benessere e che sta favorendo il consumo di questa bevanda al posto di altre categorie di alcolici come soju e birra.
La Corea del Sud infatti è in gran parte un mercato basato su birra e super alcolici: solo il 13% delle vendite è legato al vino. All’interno della categoria dei vini poi domina il vino di riso, che copre l’85% del volume. Vini fermi e spumanti hanno rispettivamente avuto una crescita pari al 16% e al 15% negli ultimi cinque anni, secondo i dati IWSR. Rendimenti a due cifre che attirano non poca attenzione. Il paese ha infatti conquistato più bevitori di vino che mai, passando dai 10,2 milioni nel 2017 a 12,6 milioni nel 2022. Inoltre il numero di persone che bevono vino una o più volte alla settimana è aumentato di oltre 2 milioni nello stesso periodo.
Secondo gli esperti di Wine Intelligence due sono le questioni interconnesse che stanno guidando questa crescita: ristorazione e online. Il vino in Corea del Sud è visto come una bevanda da apprezzare accompagnata con i piatti della ristorazione e da consumare (circa l’80%) a casa, sia a pasto che come momento di relax a fine giornata. I giovani coreani in particolare considerano il vino qualcosa “alla moda” e che caratterizza uno “stile di vita”. Inoltre si mostrano particolarmente ricettivi al mondo del vino biologico e sono dietro solo a Cina, Svezia e Germania.
La vendita di alcolici online è invece un fenomeno relativamente recente, iniziato nel 2020, quando il governo di Seoul ha allentato le regole per la vendita di alcolici tramite il web. Nel giro di un anno infatti un bevitore di vino coreano su cinque ha comprato le proprie bottiglie online.