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Il nostro sondaggio rivela: si va al ristorante anche per bere bene

Tempo di lettura: 2 minuti

di Luca Serafini

La domanda del sondaggio è semplice, come siamo abituati a fare: “Quanto conta la carta vini nella scelta del tuo ristorante?”

Le risposte che ci avete dato certificano in modo ineluttabile che si tratti di una priorità. Il cibo, certo, la cucina, la scelta, i sapori innanzitutto. La cantina però ha un peso specifico non indifferente: le percentuali delle 4 risposte che avevamo fornito, provano come la possibilità di scelta tra le varie etichette sia estremamente condizionante nella scelta. Solo il 4,84% ritiene infatti ininfluente la carta vini, forse non beve alcolici o semplicemente si accontenta di una birra o di un buon vino, senza dover necessariamente avere un ventaglio ampio. Per il 27,42% non è decisiva la carta. Però, tra chi la ritiene fondamentale (17,74%) e chi la considera importante (la maggioranza relativa, 50% tondo) si avverte la necessità che una gamma di prodotti all’altezza sia estremamente gradita e possa appunto fare la differenza anche nel decidere dove mangiare.

Appartengo a quella schiera che ama conoscere cose, gusti, esperienze nuove. Non mi sono mai fatto scrupoli nel bere bianco con la carne o – è capitato – un certo rosso con il pesce. Su indicazioni di chef e sommelier, è una scoperta piacevole che dà anche la vanità di poterla suggerire un’altra volta a chi ti accompagna. Questo magazine è attentissimo al pairing, coltiva la cultura degli accostamenti, premia l’inventiva nella storia e nella narrazione dei protagonisti. I sondaggi hanno lo scopo di estendere la conoscenza della gente comune e alla gente comune.

Ci siamo occupati di recente anche della “carta acqua”, una rarità gradita ai clienti. Il beverage è centrale a tavola, anche per chi non consuma alcol (a sua volta nelle nostre attenzioni con diversi articoli dedicati). Abbiamo il desiderio di sentirci utili ai professionisti e ai commensali: i sondaggi aiutano e ci aiutano nel nostro impegno quotidiano. Quindi: grazie! 

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Luca Serafini

Dal 1° febbraio 2024 direttore responsabile di Vendemmie, giornalista e scrittore, ha una lunga carriera televisiva alle spalle ed è tuttora opinionista sportivo tra i più apprezzati. Ha pubblicato saggi e romanzi, con “Il cuore di un uomo” (Rizzoli, 2022) ha vinto il premio letterario “Zanibelli Sanofi, la parola che cura”.

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