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Occhio all’olio tarocco!

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La corsa inarrestabile dei prezzi dell’extravergine di oliva, baluardo della dieta mediterranea e alimento insostituibile nelle tavole degli italiani, sta scatenando gli appetiti di soggetti senza scrupoli che riescono a sofisticare prodotti di altra matrice spacciandoli per EVO

di Paolo Caruso

La riduzione delle rese in campo che coinvolge anche Spagna e Tunisia, ovvero i maggiori importatori di olio verso il nostro Paese, dovuta a eventi meteo assolutamente inediti per intensità e frequenza, sta condizionando l’offerta di questo prodotto trascinando verso l’alto i prezzi.

In questo contesto organizzazioni criminali sparse in tutto il Paese trovano terreno fertile per introdurre nel mercato sostanze liquide (non si può parlare di oli, tantomeno di oliva) che alterano il mercato, ma ciò che è peggio mettono a repentaglio la nostra salute.

I sequestri avvenuti soprattutto durante l’ultimo anno riguardano infatti partite di olio adulterato badate bene, non miscelato con oli di oliva di altra, di dubbia provenienza o conservato male, ma di frodi vere e proprie.

Tendenzialmente si tratta di miscelazioni di oli di semi ad alto contenuto di acido linoleico, aggiunti di sostanze coloranti, come clorofilla e betacarotene in misura superiore ai limiti ammessi per gli oli destinati al consumo alimentare. E i quantitativi di prodotto sequestrato sono assolutamente significativi.

Gli ultimi interventi delle autorità preposte ai controlli parlano di decine se non centinaia di migliaia di litri di olio adulterato sanzionati e sequestrati. Un consumatore come si può difendere da tutto ciò? Abbiamo girato la domanda a Ercole Aloe, agronomo e massimo esperto di olio di oliva in Sicilia.

Il dr. Aloe ci riferisce di una grande difficoltà nell’individuare empiricamente ed eventualmente far sanzionare partite di olio conservate in modo non adeguato. Occorrerebbero analisi organolettiche e chimiche, che confermerebbero sì la natura borderline del prodotto, ma che probabilmente non condurrebbero all’esecuzione di azioni sanzionatorie.

Diverso è invece il discorso legato alle frodi relative alle miscele di olio di semi con altre sostanze. In quel caso anche un consumatore non particolarmente avveduto si può accorgere di trovarsi di fronte a un prodotto che non presenta caratteristiche qualitative basilari come la piccantezza. Sarebbe opportuno in questo caso, aggiunge l’esperto, che venga fatta una segnalazione agli Uffici locali dell’IRCQF (meglio nota come Repressione Frodi), per le iniziative del caso.

In linea generale il dr. Aloe, così come chi non altrettanto autorevolmente scrive, consiglia di acquistare oli extravergini di oliva a km 0, meglio se si conoscono produttori e origine della materia prima. In alternativa si possono certamente acquistare oli DOP che, per legge, devono indicare l’annata di produzione e che vengono sottoposti preventivamente ad analisi chimiche ed organolettiche molto severe.

Ciò che traspare da quanto accaduto è la progressiva propensione alle frodi in campo alimentare che impone una maggiore informazione da parte dei consumatori, necessaria per ridurre i rischi soprattutto per la salute.

È opportuno sapere che un olio EVO di ottima qualità difficilmente viene a costare meno di 15 € al litro: purtroppo le rese basse di queste ultime annate e gli aumentati costi di produzione hanno imposto questi livelli di prezzo, che non rendono l’acquisto accessibile a tutti.

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Paolo Caruso

Creatore del progetto di comunicazione "Foodiverso" (Instagram, LinkedIn, Facebook), Paolo Caruso è agronomo, consulente per il "Dipartimento di Agricoltura, Alimentazione e Ambiente" dell'Università di Catania e consulente di numerose aziende agroalimentari. È considerato uno dei maggiori esperti di agrobiodiversità

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