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Etichette belle estate

Le etichette più belle per l’estate

Tempo di lettura: 6 minuti

I Millennials sono più attratti da colori sgargianti rispetto alle etichette più tradizionali perché le ritengono più memorabili 

di Camilla Rocca

Alzi la mano chi non si è fatto mai condizionare dall’etichetta del vino. Anche il più appassionato sommelier non può dire di rimanere immune alla bellezza. O a qualche etichetta divertente, accattivante, che sollecita l’immaginazione, il riso, l’ironia. E così il vino comunica subito, a colpo d’occhio, anche attraverso la sua veste. Che osserviamo di sfuggita tutta la sera a cena, che ci colpisce sullo scaffale di un’enoteca. Nel vino anche l’estetica gioca un bel ruolo, in considerazione, tra l’altro, che il contenuto, a partire dal colore, all’interno della bottiglia è pressoché sconosciuto fino al momento in cui viene aperta. Ovvero fino al momento in cui, ormai, la abbiamo scelta. Secondo le ultime ricerche Nielsen il 70% dei consumatori davanti a una selezione di vini farà la sua scelta d’acquisto in base al packaging e al design della bottiglia. Questo avviene perché attraverso un’etichetta si possono esprimere sensazioni di sicurezza, autorevolezza, fiducia, ma può servire anche per incuriosire e attrarre un nuovo target di consumatori. I Millennials, ad esempio, sono più attratti da colori sgargianti rispetto alle etichette più tradizionali, perché le ritengono più memorabili. Ecco una selezione delle etichette che ci hanno fatto battere il cuore.

Anita Garibaldi - Cantine Pellegrino Marsala Superiore
Langhe Nebbiolo - L'Astemia Pentita
Passi Perduti - Donna Fugata
Gavi Fornaci - Michele Chiarlo

Anita Garibaldi – Cantine Pellegrino Marsala Superiore

Un dolce ricordo rivolto ad Anita, giovane sposa di Giuseppe Garibaldi, che fu accolto nel suo sbarco in Sicilia nel 1860 insieme ai Mille proprio con un bicchiere di vino marsala. L’etichetta molto femminile ma stilizzata, riprende il bocciolo di una rosa, dedica d’amore alla moglie. 

Langhe Nebbiolo – L’Astemia Pentita 

Un nome un programma, che attira subito l’attenzione. E poi il design severo, didascalico, ma al tempo stesso tondeggiante. Racconta di una cantina e di produttori certo poco canonici nel territorio delle Langhe. 

Passi Perduti – Donna Fugata

Grillo in purezza di grande eleganza e complessità dall’anima floreale e poetica come la sua etichetta. Racconta della “donna fugata”, scappata, che si perde nella contemplazione della natura, certa di non essere più inseguita dopo una lunga corsa. Ma anche qualche verso dell’Infinito di Giacomo Leopardi. Le illustrazioni, iconiche e dallo stile riconoscibile sono dello storico illustratore della cantina Stefano Vitale. 

Gavi Fornaci – Michele Chiarlo

Prodotto solo nelle grandi annate, con una condizione climatiche perfette, l’etichetta di questo vino sembra un dipinto d’opera astratta che descrive i volti delle persone che lavorano in vigna, a cui si sovrappone una foglia di vite, in una similitudine con Guernica, ma in un contesto molto più piacevole.

Carinda - Insolia DOC Assuli
Cabernet Sauvignon Doc Friuli Colli Orientali - Aganis
Nostru Nerello Mascalese - Cortese
Mario Primo Chianti DOCG - Piccini

Carinda – Insolia DOC Assuli

Un paladino senza macchia e paura, che in realtà è una donna. Questa etichetta racconta di un personaggio dell’Orlando Furioso, Carinda, figlia del prode Rinaldo, guerriera in prima linea tra le fila di Carlo Magno, una sorta di Lady Oscar ante litteram. Nell’etichetta, vengono scorporati gli elementi distintivi dell’eroina per trovarli riuniti nella forza di un sorso. 

Cabernet Sauvignon Doc Friuli Colli Orientali – Aganis 

Una rosa che si intreccia con i capelli sciolti di una donna, trecce bionde slegate e lasciate al vento in un gioco di sovrapposizioni che sembra un acquerello.

Nostru Nerello Mascalese – Cortese

L’etichetta di questo vino racconta la Sicilia con un simbolo ben riconoscibile, quello dei fichi d’India, rigogliosi, che si trovano a ogni angolo dell’isola, stilizzati. O forse è dell’agave in fiore? Certo il disegno racconta di una terra brulla, selvaggia, la cui natura rigogliosa non è mai stata domata, nonostante tutte le dominazioni intercorse sulla Trinacria.

Mario Primo Chianti DOCG – Piccini

Un Chianti prodotto secondo la tradizionale ricetta che prevede una piccola percentuale di uve bianche (10% di Trebbiano Toscano e Malvasia) e che, come rispetta la storia di questa terra vocata al vino, così la sua etichetta è irriverente e irrompente. Rosso fuoco, racconta la gioia di vivere e del degustare il vino.

Composizione di Rosso - Piera 1899
Serra Ferdinandea, Bianco Sicilia DOC 2020 - Planeta & Oddo Vins
Sentiero delle Gerle Etna Rosso Doc - Mandrarossa
Sommo Clivo - Tenuta Torre San Quirico

Composizione di Rosso – Piera 1899

Il quinto senso, il tatto, è il protagonista assoluto della morbida etichetta in carta cotone di Composizione di Rosso 2016, vino friulano che nasce come opera d’arte, esclusivamente nelle annate eccezionali. Una trama che sembra quella dei merletti che fiorisce sulla bottiglia.

Serra Ferdinandea, Bianco Sicilia DOC 2020 – Planeta & Oddo Vins

Un mostro marino che sott’acqua diventa un innocuo cavalluccio, questa etichetta racconta di un mistero, quella “dell’ isola che non c’è”, apparsa 190 anni fa dalla sommità di un vulcano sottomarino che emerge dall’acqua durante le sue fasi eruttive e che scompare non appena viene eroso dal moto ondoso. Si dice che i primi a posizionare la bandiera fossero i francesi, fino a quando non sprofondò di nuovo nelle acque. E per questo rappresenta un omaggio al sodalizio tra la famiglia siciliana Planeta e Oddo Vins & Domaines. 

Sentiero delle Gerle Etna Rosso Doc – Mandrarossa

Un’etichetta dedicata al lavoro eroico delle donne sull’Etna. Una “storia mai raccontata” dato che le donne erano fondamentali nella vendemmia: portavano dei cestini dalle montagne ed erano vestite in modo molto colorato, in modo che potessero essere viste da lontano e l’uva fosse così subito portata in cantina. 

Sommo Clivo – Tenuta Torre San Quirico

Nebbiolo della collina di Azzate, alle porte di Varese. Già particolare per il luogo dove viene prodotto questo nebbiolo in purezza, ma c’è qualcosa di più: in questo caso la bottiglia non è artistica ma molto inusuale, ovvero riporta la descrizione su un foglietto illustrativo al collo di quella che sembra la classica bottiglia spoglia di un contadino.

Spineda - Loredan Gasparini
Cerasuolo di Vittoria DOCG - Santa Tresa
Amarone Riserva Velluto DOCG- Meroni
Wine & Art collezione Giorgio Celiberti – Malbech – Paladin

Spineda – Loredan Gasparini 

Un vino a produzione limitata: 1505 bottiglie e 82 magnum, che racconta in etichetta una piccola particella di 2 ettari che nelle terre rosse del Montello, a Venegazzù, nel trevigiano, è invece famosa per un eccellente Merlot. Un’indicazione che si trovava anche in questa antica mappa. 

Cerasuolo di Vittoria DOCG – Santa Tresa

Un punto rosso al centro di un abbraccio di culture. Una spirale che emana gioia. “Così, il Cerasuolo di Vittoria è l’espressione pura di una terra cullata dal mare che ha accolto genti vicine e lontane. Come i delicati strati di una conchiglia, le storie di innumerevoli generazioni si susseguono in un incontro di colori, segni e stili che nel corso dei secoli si sono fusi in una forma naturale, perfetta, vera”.Un’etichetta che rappresenta l’unione.

Amarone Riserva Velluto DOCG- Meroni

“Velluto” così descrive questo vino il poeta veronese Berto Barbarani agli avi degli attuali proprietari. In etichetta si trova la riproduzione dell’originale, con un piccola poesia in rima. Un’etichetta molto divertente, in un periodo, quello del 1943, dove l’Italia era attanagliata dalla guerra. 

 “Meroni caro abbiamo ricevuto 
il Sant’Ambrogio fatto di Velluto 
che alla tua salute abbiam bevuto… 
In queste universali parapiglie
ti assicuriamo che le tue bottiglie 
sono la farmacia delle famiglie! ”

Wine & Art collezione Giorgio Celiberti – Malbech – Paladin

Per questo “super Venetian” rosso rubino caratterizzato dall’unione del Malbech con il Refosco si veste di un’etichetta preziosa, in vero argento, originale e romantica, disegnata dall’ artista friulano Giorgio Celiberti che rappresenta un cuore a sbalzo. 

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