Intervista a Ettore Nicoletto, Presidente di Angelini Wines and Estates.
Nel 1919 Francesco Angelini, farmacista marchigiano poco più che trentenne, costituisce una società per la produzione e vendita di medicinali con sede ad Ancona. Qui inizia il successo e la scalata del marchio farmaceutico Angelini – tra i suoi prodotti troviamo ad esempio Tachipina, Moment e Amuchina – che lo porterà ad essere una delle realtà farmaceutiche italiane più importanti e consolidate e poi ad espandersi a partire dal 1994 nel campo del vino con Angelini Wines & Estates, già Bertani Domains.
Il gruppo è oggi costituito da sei cantine. Tre sono le storiche toscane: Brunello di Montalcino a Val di Suga, Vino Nobile di Montepulciano a Tenuta Trerose e Chianti Classico a San Leonino. Una nelle Marche la cantina Fazi Battaglia, marchio storico del vino italiano, rinomata per la produzione del Verdicchio dei Castelli di Jesi Classico ed infine Cantina Puiatti a Romans d’Isonzo (GO) dedita alla produzione dei grandi vini bianchi del Friuli e Bertani nota per la produzione dei suoi Amarone della ValpolicellaClassico e Valpantena.
Secondo Ettore Nicoletto, Presidente di Angelini Wines and Estates sono due i grandi punti di forza del vino italiano su cui puntare: la sua grande capacità di abbinamento al cibo in un mondo in cui l’enogastronomia è un fattore trainante e l’ospitalità sul territorio, l’enoturismo.
Accogliere consumatori, clienti ed appassionati nelle cantine, portarli nei vigneti, far loro consocere i luoghi dove il vino nasce e viene prodotto è secondo Nicoletto un passaggio chiave per “costruire ambasciatori del Made in Italy, una leva fondamentale per divulgare la qualità e la cultura del vino italiano non solo in Italia ma nel mondo“.