Tra piacevoli conferme, nuovi ingressi e qualche inattesa assenza vi raccontiamo la presenza del Bel Paese nella classifica dei migliori bar al mondo
di Mattia Marzola
L’Italia è di nuovo Campione del Mondo. No, purtroppo non parliamo della Nazionale calcistica, ben lontana dai fasti di un tempo, ma di quella della mixology, che invece è da sempre sinonimo di qualità in patria e, soprattutto, all’estero.
Infatti dopo solo un anno di digiuno, anche se con un protagonista diverso, il vessillo del Made in Italy torna a sventolare in cima alla classifica dei migliori bar al mondo.
L’8 ottobre sono stati annunciati a Hong Kong i The World’s 50 Best Bars: la lista dei migliori 50 locali determinata dai voti di oltre 700 tra bartender, giornalisti e appassionati del settore.
A salire sul gradino più alto, dopo la seconda posizione del 2024, è il Bar Leone di Lorenzo Antinori, premiato per aver reinterpretato con ironia e maestria lo spirito dei bar popolari romani, celebrando la semplicità, l’ospitalità e l’arte classica della miscelazione italiana.
Ma la vittoria di Antinori è solo la punta di un iceberg tricolore: ben 4 bar a firma italiana figurano quest’anno nella Top 10. Sul podio, al terzo posto si conferma il Sips di Simone Caporale a Barcellona, già vincitore nell’edizione 2023, apprezzato per la capacità di fondere tecnica, design e una visione sempre più contemporanea del bere misurato.
Al sesto posto ritroviamo l’intramontabile eleganza del Connaught Bar di Londra, guidato da Agostino Perrone e Giorgio Bargiani, veri ambasciatori dell’ospitalità italiana nel mondo ormai da più di un decennio.
E poi l’exploit più sorprendente di quest’anno: Moebius Milano, che con un balzo di ben 31 posizioni raggiunge la settima posizione, diventando così il bar in Italia più alto di sempre in classifica. A raccontare l’Italia al mondo, in terre australi, anche Stefano Catino, con il suo Maybe Sammy di Sidney (42° posto)
Restando entro i confini nazionali, la classifica 2025 conferma la solidità e la crescita della scena italiana con altri 3 locali in lista. Locale Firenze che si attesta in 22° posizione guadagnandone ben 14 rispetto all’anno precedente, perde invece quota dal 33° posto dell’anno passato il Drink Kong di Roma che rimane comunque tra i migliori locali al mondo scendendo al 40° posto. Last but no least il 1930 di Milano, ultimo dei migliori l’anno passato e che, dopo un cambio location, sale quest’anno in 43a posizione.
Ve li presentiamo, accompagnati, in corsivo, da un estratto delle motivazioni della giuria.
A Milanese hotspot that blends cocktails, culture and cuisine
Locale dal fascino industrial-chic situato in un ex magazzino tessile in zona Centrale a Milano, dove gastronomia, cocktail e cultura si incontrano. Ispirato al celebre fumettista francese, offre un’esperienza unica: tapas in stile bistrot italiano, alta cucina su un esclusivo tavolo sospeso e un’ampia selezione musicale, con vinili in vendita e serate di jazz, bossa nova o DJ set. Il bar vanta oltre 300 referenze tra liquori e distillati e a rendere ancora più suggestiva la scena la presenza di un ulivo spagnolo di 700 anni, che infonde un senso di atemporalità in un locale moderno e vivace. Ormai un vero e proprio punto di riferimento culturale nel capoluogo lombardo.

Low-waste classics with a twist in a grand setting
Connubio unico di storia, innovazione e creatività, Locale Firenze è un viaggio nel tempo che conduce indietro, fino alle radici medievali del Palazzo Concini, risalenti al 1200, e agli splendori rinascimentali del 1500, epoca da cui provengono i lampadari toscani, gli specchi e i mobili antichi che arredano il locale. Questo affascinante passato convive con la modernità dove esplora tecniche di mixology moderne e utilizza tecnologie di laboratorio per valorizzare ingredienti stagionali e ridurre al minimo gli sprechi.

Retro-futuristic bar crafting neoclassic cocktails
Locale futuristico nel cuore di Roma, il Drink Kong fonde atmosfere di ispirazione giapponese con elementi di design d’avanguardia. Fondato da Patrick Pistolesi, celebre mixologist romano, il locale è caratterizzato da spazi intriganti, illuminati da neon e arricchiti da un’estetica che richiama King Kong, presente nel nome, logo e concept. Drink Kong è un luogo versatile e dinamico, dove ogni ambiente invita a un’esperienza diversa: dalla convivialità del bancone alla riservatezza di eleganti sale con divanetti, il tutto accompagnato da una proposta di cocktail innovativi, pensati per sorprendere e far esplorare nuove sfumature di gusto

An Italian speakeasy that transforms classic dishes into wondrous cocktails
Speakeasy milanese avvolto nel mistero e accessibile solo su invito, il 1930 è nascosto dietro la facciata di un anonimo negozio. Parte della famiglia del Mag Café, il locale trasporta gli ospiti indietro nel tempo, in un’atmosfera da proibizionismo con mattoni a vista, poltrone in pelle e un’illuminazione calda e soffusa. È ormai un luogo di culto per gli appassionati, infatti, nonostante il suo carattere esclusivo e segreto, il locale accoglie ogni sera i milanesi più informati e gli appassionati internazionali in cerca di un’esperienza autentica e irripetibile.

E se la Top 50 racconta un’Italia protagonista assoluta, basta scorrere di poco oltre per capire che il talento non si ferma lì. Nei posti tra il 51 e il 100 troviamo infatti quattro insegne italiane che continuano a tenere alto il nome della Penisola con una miscelazione di carattere e identità: Freni e Frizioni (Roma, 58°), L’Antiquario (Napoli, 63°), Jerry Thomas Speakeasy (Roma, 98°) e Gucci Giardino 25 (Firenze, 99°).
Bar che, pur restando fuori dalla classifica principale, confermano la vitalità e la profondità della scena italiana.

Mattia Marzola
Giocoliere di parole, voracissimo lettore, buona forchetta (e buon bicchiere) ha deciso di unire le sue inclinazioni, diventando così appassionato docente di lettere ed entusiasta giornalista enogastronomico, anche se poi scrive di tutto.