A Depressa la storica cantina (fondata nel 1885 dalla famiglia Winspeare) continua a raccontare l’autenticità del territorio, con la nuova generazione e un occhio alla tradizione
Siamo in Puglia, esattamente a Depressa, piccolissimo centro abitato del sud Salento, frazione del comune di Tricase (Le).
Questo luogo deve l’originalità del nome alla sua posizione geografica. Nasce infatti in discesa, sul pendio delle Serre di Andrano e Castiglione, a pochi passi dal litorale adriatico.
Poco più di mille abitanti vivono attorno al grande castello di Depressa, una fortezza del 1360, distrutta dai turchi nel 1480 ma ricostruita e restaurata nei secoli a venire.
Acquistata intorno alla fine del 19°secolo dalla nobile famiglia inglese Winspeare, oggi la fortezza ospita ancora i suoi successori.
Solo 100 metri più in là, un’incantevole cantina di vino attrae un via vai educato di turisti e visitatori. È Castel di Salve.
Con il matrimonio tra Antonio Winspeare e la duchessa di Salve, la famiglia eredita numerose proprietà nel Capo di Leuca ed è allora, proprio in quel territorio, che nasce il primo stabilimento per l’imbottigliamento del vino in Salento.
Castel di Salve è una delle cantine storiche di Puglia, fondata nel1885 e recuperata nel 1992 da Francesco Winspeare, discendente del fondatore (e fratello del noto regista Edoardo Winspeare).
Alti muri bianchi e brillanti delimitano l’edificio e l’atrio di ingresso. Qui ad accoglierti un’antica insegna nera dipinta a mano e degli infissi in legno rosso vivo, color del vino.
Nella cantina oggi, dopo un’attenta ristrutturazione, avviene la vinificazione delle uve, l’affinamento del vino in acciaio, vetroresina e legno e infine l’imbottigliamento.
L’azienda, che oggi coinvolge anche Riccardo Winspeare, il figlio di Francesco, ha un volto giovane sebbene porti sulle sue spalle un’importante eredità storica.
Le tipiche volte a stella salentine (caratteristica architettonica dei soffitti leccesi) valorizzano le prime stanze del tour in cantina, quelle dedicate all’affinamento del vino. Un susseguirsi di grandi e piccoli contenitori a temperatura controllata circondano i corridoi che arrivano nel giardino retrostante, dove un nuovo vigneto di fiano si inserisce gentilmente nel paesaggio.
Una scala scavata nel pavimento, invece, conduce nella meravigliosa bottaia, il cuore della cantina, un luogo in cui la storia, incastonata nei muri, imprime il suo racconto al vino.
I vitigni di Castel di Salve
Negramaro, primitivo e malvasia nera sono le uve a bacca nera allevate nei propri terreni, fiano e verdeca le uve a bacca bianca, tutti vitigni autoctoni che esprimono con intensità ed eleganza il territorio pugliese.
I vigneti sono suddivisi tra Depressa, Salve e soprattutto Supersano (Le). Qui, i 19 ettari della Tenuta Bosco Belvedere ospitano oltre alle vigne, ulivi, cereali e macchia mediterranea.
Il terreno sabbioso – argilloso in cui le piante nascono e crescono, grazie alla capacità di drenaggio dell’acqua, alla ricchezza di nutrienti e alla fertilità, conferiscono all’uva e quindi al vino finezza, carattere e qualità, soprattutto nei rossi.
I vini di Castel di Salve
Castel di Salve, infatti, propone sette etichette di vino rosso, la maggior parte in purezza. Due bianchi, un negroamaro rosato Salento IGT e un vino spumante millesimato brut rosé, anche esso 100% negroamaro. Per chiudere come sempre in dolcezza, un ottimo passito dai luminosi riflessi mogano realizzato da uve Aleatico.
Da provare
Lama del Tenente. Un rosso Salento IGT che nasce da un blend originale: Primitivo (35%), Malvasia Nera di Lecce (30%) e un vitigno meno local, Montepulciano (35%).
Il vino è profondamente rubino, con lievi riflessi granati. Al naso i frutti rossi e neri come ribes e mora abbracciano i sentori di timo e liquirizia, poi quelli di tabacco, pepe e vaniglia. Al palato, un tannino gentile accompagna un tocco vellutato ma persistente.
Noemi Rizzo
Noemi Rizzo, laureata in Relazioni Internazionali e in Sviluppo Locale e Globale presso l’Università di Bologna. Dopo la Scuola di Alta Professione in Comunicazione diviene Copywriter. Pugliese, da oltre sei anni è autrice di interviste e articoli per il bimestrale Amazing Puglia. Spinta da una buona dose di curiosità, studia e consegue nel 2025 il titolo di Sommelier AIS. Il vino, come la scrittura, è passione in purezza