La Maison celebra i 40 anni della Riserva Perpetua: un assemblaggio continuo che unisce vini giovani e annate storiche, garantendo continuità di stile e tensione vitale
di Marina Alaimo
Bruno Paillard è sempre stato un visionario nel progettare il suo Champagne e nello scrivere un proprio stile con l’inchiostro indelebile del tempo. Nella sua mission il tempo è una sfida sulla quale ordire le più acute strategie, nella piena consapevolezza che fosse il migliore alleato per un produttore di Champagne.
Quest’anno festeggia, insieme alla figlia Alice Paillard direttrice della Maison, i 40 anni di Riserva Perpetua, la più antica nella Champagne. Questa Riserva racconta la storia della Maison, un vero archivio sensoriale che trasmette il gusto dei millesimi passati e garantisce continuità dello stile Paillard, profondità aromatica, complessità della texture.
Questo progetto nasce da una convinzione, che lo Champagne sia un vino vivo, che si trasforma nel tempo. La sua capacità di evolvere, garanzia di longevità, è ciò che la maison cerca di trasmettere in ogni loro champagne.
Cos’è la Riserva Perpetua
Contrariamente a una riserva “classica”, dove i vini sono conservati separati per annata, la Riserva Perpetua è un assemblaggio continuo, conservato in botti di quercia e acciaio.
Questo vuol dire che ogni anno si va ad assemblare la vendemmia dell’annata, sempre dominante, con i vini delle vendemmie precedenti. Così, millesimo dopo millesimo, i vini più datati si uniscono ai più giovani, la Riserva guadagna in profondità e permette l’evoluzione progressiva dei vini.
Nel corso del tempo, diviene una base ricca, complessa e armoniosa, composta oggi da 40 millesimi.
“Dopo quattro decenni, la Riserva Perpetua accompagna la nostra ricerca di uno Champagne vivo, preciso e vibrante, capace di attraversare il tempo”, dichiara Alice Paillard, proprietaria e direttrice della Maison.
Première Cuvée Extra-Brut e Cuvée 72, due multimillesimati, espressione della Riserva Perpetua
L’anima della Première Cuvée
Nella Première Cuvée Extra-Brut, la Riserva Perpetua rappresenta circa il 33% dell’assemblaggio finale, in media sugli ultimi dieci anni. La proporzione può cambiare, la Maison si concede la libertà di adattarsi a ciò che la natura gli ha concesso.
Ogni anno, nel momento degli assemblaggi, inizia un nuovo processo di invecchiamento in bottiglia: una permanenza di minimo 3 anni sui lieviti – la famosa autolisi dei lieviti. Segue un riposo dopo la sboccatura di minimo 6 mesi.
La Riserva Perpetua apporta:
Continuità di uno stile unico, al di là della singolarità di ciascun millesimo
Una profondità aromatica con delle note evolutive delicate
Una texture complessa. Tra la freschezza vibrante derivata dai nostri terroir gessosi e una maturità placida
Cuvée 72: una doppia maturazione
Se la Première Cuvée Extra-Brut è il riflesso originale della Riserva Perpetua, la Cuvée 72 rappresenta il secondo passo, un’espressione approfondita.
La Cuvée 72 beneficia allo stesso modo di una maturazione sui lieviti di 36 mesi in cantina. Dopo la sboccatura, momento chiave, dove il vino rilascia i suoi lieviti per iniziare una nuova vita, segue allora una seconda maturazione di 36 mesi.
La scelta rivela un’ulteriore dimensione del tempo: quella della rivelazione, dove il vino si apre e fiorisce pienamente raggiungendo nuove espressioni aromatiche.
Almeno 6 mesi prima di essere scoperto.
La Riserva Perpetua offre una memoria al vino ed è il tempo dopo la sboccatura che rivela la ricchezza della sua evoluzione. Il tema della sboccatura, della lunga permanenza sui lieviti prima, del periodo di “convalescenza” (dopo l’operazione) dopo è al centro dell’affinamento dei vini della Maison Bruno Paillard.
Marina Alaimo
Giornalista Napoletana, rimasta a Napoli per scelta, collabora con
diverse testate e guide specializzate nel settore food and wine da molti anni. Sommelier, il viaggio nel mondo del vino è iniziato proprio frequentando un corso AIS e la folgorazione è stata totale, irresistibile, fino a scegliere di cambiare totalmente il corso della propria vita.