Dal vetro e dai tappi nasce la nuova via green dei giovani vignaioli

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Se ad usare la tecnologia sono le nuove generazioni, la scelta green può essere la carta vincente con cui la nuova generazione del vino si gioca il futuro. Ecco alcuni esempi di ecologia che parte dalle cantine

di Emanuela Caramia 

Una questione calda, anzi, che ci sta surriscaldando… un po’ troppo. Per quanto si possa pensare che dire “Salviamo gli alberi!” possa fare la differenza nell’aiutare la terra, il processo per riuscirci davvero è ben più tortuoso e complesso. Le sfide che affrontiamo sono più che semplici dati scientifici o statistiche senza volto: sono sfide che penetrano profondamente nel tessuto della nostra esistenza, minacciando la vita come la conosciamo e mettendo in pericolo il delicato equilibrio degli ecosistemi che ci circondano.

Il cuore del cambiamento climatico batte forte tra le viti, in cui ogni goccia di pioggia che cade in più, ogni raggio di sole che brucia le foglie, è un grido d’allarme che mette a repentaglio raccolti, lavoro, equilibrio della natura e di chi ne trae le risorse per la vita. Ecco allora alcune esperienze di giovani vignaioli che cercano di bilanciare la passione per i con la responsabilità.

La rivoluzione parte dalla vigna e da Tancredi Biondi Santi, ultima generazione della storica famiglia toscana Biondi Santi, che ha abbracciato l’innovazione introducendo l’uso dei droni nei vigneti del Castello di Montepò, per interventi mirati e personalizzati in ogni microzona. Immaginate un drone che, volando a bassa quota, si muove tra i filari con grazia, distribuendo con precisione chirurgica i trattamenti necessari esattamente dove sono necessari. In pratica, ogni singola pianta può ricevere l’attenzione e la cura che merita, senza che i trattamenti si disperdano nell’ambiente circostante. Questo non solo migliora la salute e la produttività delle viti, ma riduce anche l’impatto ambientale dell’agricoltura, rendendo il processo più sostenibile e rispettoso dell’ambiente.

Continuando con un packaging eco-friendly, Helena Lageder, sesta generazione della Tenuta Alois Lageder, ha notevolmente ridotto il consumo complessivo di vetro. Invece delle 512 tonnellate precedentemente utilizzate, ne vengono impiegate 425 portando a una diminuzione del 17%. Questo non solo comporta un risparmio di risorse preziose, ma riduce anche l’impatto ambientale in termini di emissioni di anidride carbonica. La bottiglia pesa solamente 450g ed è stata già utilizzata per il Borgogna, ma è adatta anche ai vini che richiedono un lungo periodo di maturazione.

Penserete che una volta venduta la bottiglia, l’impatto ambientale termini. L’app per eccellenza del bere ci suggerisce invece che non finisce qui.

Winelivery, servizio di consegna a domicilio di bevande alcoliche (e non) specializzato nella consegna express in oltre 50 città, è scesa in campo con la campagna “Tappi x Tappi”, in occasione della Giornata Mondiale della Terra. È un invito a tutti i clienti a unirsi a loro in scelte eco-sostenibili. La missione è semplice ma significativa: restituire al rider i tappi di sughero usati. Questi tappi che spesso finiscono nella spazzatura senza pensarci due volte, ora hanno una nuova vita grazie alla collaborazione di Winelivery con la Onlus “A braccia aperte” e anziché finire in discarica, vengono trasformati in una valuta virtuale chiamata “tappi virtuali” all’interno del programma fedeltà Tappadanaio dell’App per Bere.

Alla fine dell’iniziativa, i tappi di sughero raccolti vengono donati a “A Braccia Aperte”, che si occupa di sostenere le famiglie in difficoltà attraverso varie iniziative di solidarietà: consegna quindi i tappi ad Amorim Cork Italia, ricevendo in cambio un compenso a sostegno della loro causa. Potete far parte anche voi di questa catena di solidarietà e riciclo, contribuendo a preservare l’ambiente e supportando al contempo le iniziative benefiche di A Braccia Aperte.

La tecnologia ci dimostra dunque che per quanto il problema possa sembrare grande o insormontabile, non siamo soli. La soluzione c’è, può essere lontana da noi, ma anche nelle nostre stesse case: bisogna arrivarci a tutti i costi con un impegno sempre maggiore.

 

Immagine di Emanuela Caramia

Emanuela Caramia

Laureanda in Scienze della Mediazione Linguistica e Culturale presso la Scuola Superiore per Mediatori Linguistici P.M. Loria.

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