Quando si sceglie il ristorante per la cantina
di Camilla Rocca
Non enoteca con cucina ma qualcosa di più, anche se si vuole bere bene, e avere una scelta pressoché sterminata di bottiglie, i ristoranti gourmet sono la scelta giusta.
E così guardiamo i premi, oltre alla profondità delle verticali contenute nelle cantine: ecco che La Stüa de Michil, in Val Badia, si aggiudica, durante la presentazione della Guida ai 1000 Ristoranti d’Italia della Guida Espresso il premio speciale per la categoria “Miglior carta dei vini” 2024. Sterminata la carta dei vini dei tre stelle, i grandi della ristorazione, in primo piano quella di Dal Pescatore, della famiglia Santini a Runate, in provincia di Mantova; Piazza Duomo ad Alba, in provincia di Cuneo; Da Vittorio della famiglia Cerea a Brusaporto, in provincia di Bergamo o ancora Villa Crespi, con la famiglia Cannavacciuolo, a Orta San Giulio, in provincia di Novara (ne abbiamo parlato qui Milano Wine Week Awards 2023: premiate le migliori carte vini italiane). Ma ecco anche l’edizione 2023 dei “Restaurant Award” di “Wine Spectator”, la seguitissima rivista Usa che, dal 1981, premia le migliori wine list della ristorazione mondiale. Nella guida troviamo nei “Grand Award” la tristellata Enoteca Pinchiorri di Firenze (premiata da “Wine Spectator” con il massimo riconoscimento dal 1984), il tristellato La Pergola del Rome Cavalieri di Heinz Beck, capitanata da Marco Reitano (premiata dal 2004) e premiato anche come miglior sommelier agli ultimi Food&Travel Awards. Il Ristorante Cracco di Milano, nella Galleria Vittorio Emanuele, la cui selezione di vini è curata dal sommelier Gianluca Sanso, e la stella de La Ciau del Tornavento di Treiso (nella lista di “Wine Spectator” dal 2013), dello chef Maurilio Garola. Cult anche l’Antica Bottega del Vino di Verona, guidata “dall’oste” Luca Nicolis (e premiata dal 2004), e Il Poeta Contadino di Alberobello di Leonardo Marco, che custodisce e offre anche grandi verticali dei nomi top di Bordeaux (e viene premiata dal 1997), insieme a Casa degli Spiriti a Costermano, per la profondità delle sue verticali. Secondo la classifica di Dissapore non si può non citare anche le gloriose carte dei vini della famiglia Alajmo, con Matteo Bernardi come sommelier de Le Calandre; Reale di Niko Romito con Giovanni Sinesi, premiato come miglior sommelier 2018 al Best Italian Wine Awards.Non dimentichiamo La Peca a Lonigo, in provincia di Vicenza, con Pierluigi Portinari e Matteo Bressan, giovane e competente sommelier o ancora Francesco Cioria, sommelier dello storico San Domenico di Imola. Al Sud imperdibile la cantina di Ciccio Sultano, che è entrata anche nella World’s Best Wine lists o ancora la famiglia Iaccarino con Don Alfonso 1890 e un bravo Maurizio Cerio come sommelier.
Le migliori cantine italiane all’estero?
I premi Best Italian Wine Selection dati quest’anno durante la Milano Wine Week premiano Rpm Restaurant a Las Vegas, USA; Enoteca Riviera a Zurigo, Svizzera; Divino a Bangkok, Thailandia; 8 ½ Otto e Mezzo Bombana a Hong Kong; Il Fiorino a New York, USA; Park Chinois a Londra; Vineria del Ponte a Lubiana, Slovenia e Hay Wines a Londra.