Come si abbina il vino al cibo? Il nostro vademecum con alcuni suggerimenti per coniugare felicemente pietanze e calici di vino.
di Giovanna Romeo
Saper coniugare vino e cibo non è impossibile. Bastano poche e semplici regole per creare abbinamenti gastronomici perfetti e rendere la vostra cena un’esperienza indimenticabile. Sia che riceviate in casa, sia che siate al ristorante in compagnia di amici, non serve essere esperti.
Per iniziare: è necessario che il vino e il cibo siano un po’ come gli abiti e i suoi accessori, insieme devono funzionare. Per complementarietà, per opposizione di gusto, per territorialità, per convivialità. Lasciamoci guidare dal nostro palato, dalle sensazioni che certi tipi di vino ci trasmettono, soprattutto da un punto di vista emozionale. Proviamo a immaginarci sommelier, a studiare almeno per una volta possibili concordanze, diamo spazio alla creatività senza mai dimenticare che quella che è la nostra percezione o semplicemente il nostro gusto, non deve per forza essere quello degli altri. Non solo ci divertiremo, ma stupiremo i nostri ospiti.
Abbinamento territoriale o per tradizione
Il cibo locale si è evoluto con il vino locale abbinato secondo abitudini assai antiche, soprattutto nelle regioni con una lunga tradizione vinicola. Abbinamenti ben conosciuti dagli abitanti del luogo che spesso nascono dalla necessità e da un’economia contadina. Piatti poveri ma di gusto, come la cotoletta alla valdostana ben abbinata con il Valle d’Aosta Enfer d’Arvier.
Abbinamento per peso complessivo
Può suonare alquanto bizzarro, ma spesso l’istinto è quello di abbinare a un piatto leggero come un’insalata verde un vino bianco, fresco e di bassa gradazione alcolica. Associazione perfetta, ma non abbiate paura di sperimentare, magari aggiungendo qualche rapanello e un peperone rosso con straccetti di pollo alla griglia grazie ai quali potremmo facilmente passare a un vino rosato, magari un rosato salentino oppure un Chiaretto del Garda. Anche le salse hanno il loro volume, in questo caso ci sposteremo su un rosso leggero come una Schiava di Caldaro, servita fresca. Non lo immaginavate, vero? Da tenere a mente, dunque, il peso della pietanza e quello del vino per un abbinamento equilibrato.
Abbinamento per metodo di cottura
Grigliare o arrostire, friggere o cucinare a vapore: il metodo di cottura cambia le possibilità di abbinamento. Per una frittura di mare quello ideale sarebbe uno spumante Metodo Classico, meglio se in un dosaggio extra brut, una bollicina cremosa pronta a sgrassare e riequilibrare il palato, evidenziando tutta la territorialità del vitigno.
Abbinamento per concordanza
Più semplice o semplicemente più istintivo è abbinare cibo e vino con caratteristiche simili Come? Facendo corrispondere al cibo un’analoga caratteristica del vino. Come la terrosità del Pinot Nero, ad esempio, che con le tipiche note di sottobosco e funghi richiama un buon piatto di pasta ripiena condita con un ragù di carne. Anche il Cabernet Sauvignon con il suo profumo di erba tagliata, di foglia di pomodoro, di peperone verde, potrebbe coniugarsi con peperoni ripieni o grigliati.
Abbinamento per contrapposizione
Prevede che il vino abbia caratteristiche opposte, perché anche i sapori contrastanti possono essere efficaci. Pensiamo alla grassezza, all’untuosità, al dolce e all’amaro, alla tendenza acida. Pensiamo alle ostriche con un calice di Sauternes: un’esperienza indimenticabile.
Abbinamento per occasione
Cerimonie, ricorrenze, le occasioni uniche richiedono un vino celebrativo come la bellezza di un calice di Champagne. È il “giorno speciale” a dettare le leggi dell’abbinamento anche se l’abbinamento migliore prevederebbe un’altra tipologia di vino.
Abbinamento psicologico
L’esperienza ci dice che i momenti particolari della vita, le situazioni romantiche o gli amici speciali pretendono una scelta di abbinamento guidata da doti umane di attenzione, di cura, di un pensiero rivolto al gusto dell’altro. Un Riesling Grand Cru sarebbe perfetto con tutta la sua forza gustativa e la sua bellezza enologica, solo se veramente parte del piacere di chi lo degusta.
Abbinamento a tutto tondo
Non sempre è facile cogliere il senso dell’abbinamento, una conoscenza approfondita della materia suggerisce però l’indipendenza di ogni scelta. Nel dubbio optate per le bollicine. La spiccata acidità, la dinamica freschezza, la cremosità della beva lo renderanno perfetto per accompagnare l’approccio al cibo, l’architettura del gusto parte della più complessa esperienza dell’abbinamento.