Sul palco di Sana Slow Wine Fair, il Presidente di Bologna Fiere Gianpiero Calzolari plaude al ritorno in presenza degli eventi fieristici, racconta la nuova collaborazione stretta con Milano Wine Week e sottolinea l’importanza della sostenibilità ambientale anche nel settore delle fiere vinicole.
L’intervista esclusiva realizzata da Raffaele Cumani per Vendemmie
Bologna 27 marzo 2022 – Sono stati anni difficili, oramai lo sappiamo bene, in cui settori come quello fieristico sono stati completamente paralizzati e i momenti di incontro in presenza per gli operatori della filiera vitivinicola cancellati.
Il ritorno in presenza a Bologna con Sana Slow Wine Fair è quindi, secondo il presidente di BolognaFiere, Gianpiero Calzolari, un momento particolarmente felice in una città che ha “una struttura fieristica di primo piano” e che “tra le tante destinazioni possibili per una fiera enologica è quella più di altre può rappresentare la destinazione più utile, più felice e anche più divertente” data dalla sua profonda natura di città del buon cibo, del buon vivere, delle buone relazioni, tutto quello che il mondo del vino di per sé rappresenta.
E proprio questo momento di ripartenza segna anche l’avvio di un nuovo percorso di partnership tra Gruppo BolognaFiere e MWW Group, il gruppo di comunicazione milanese attivo nella creazione di format di grandi manifestazioni e organizzatore di Milano Wine Week.
BolognaFiere mette a disposizione delle aziende una proposta espositiva tra le più avanzate al mondo e un’ampia e diversificata gamma di servizi specializzati.
MWW Group intende implementarla con la sua esperienza pluriennale nella creazione di format inediti, caratterizzati da una forte vocazione all’innovazione, all’internazionalità e alle nuove modalità di comunicazione per il settore vitivinicolo, all’insegna dell’evoluzione in termini tecnologici, esperienziali e di comunicazione delle filiere d’eccellenza italiane.
Tutto questo in una “logica di collaborazione tra territori” che Calzolari sottolinea essere la base solida su cui costruire il futuro del settore enologico e agricolo, sempre affiancata da “atteggiamenti e comportamenti virtuosi dal punto di vista del risparmio energetico” che sono la cornice imprescindibile in una logica di sostenibilità della produzione agricola, della trasformazione e della commercializzazione enoica ed agricola, “visto che tutti noi sappiamo che o ricominciamo a produrre e consumare in modo sostenibile o pregiudicheremo irrimediabilmente il futuro del nostro pianeta e questo non possiamo permetterlo”.