Un vino in grado di sorprendere per la sua longevità e complessità, raccontato attraverso l’esperienza di Cantine Tora e del suo ‘Kissos’
di Mario Miranda
Se pensi che la Falanghina sia solo un vino da bere giovane
e senza pretese, magari in abbinamento a un pasto fugace o da acquistare al
supermercato a prezzi contenuti, ti sbagli di grosso!
Ci sono infatti dei vini bianchi che possono sorprendere per
la loro capacità di invecchiare bene e di evolvere nel tempo. Non stupirti,
quindi, se tra questi c’è la Falanghina, in particolare quella del Sannio
prodotta in provincia di Benevento. Nelle sue migliori interpretazioni è un
vino che invecchia con grazia, esprimendo tutta la sua complessità e
personalità. Offre – agli appassionati di bianchi longevi e non solo –
un’esperienza appagante ricca di sfumature e peculiarità che solo il tempo sa
regalare.
Un esempio eclatante è la Falanghina del Sannio Taburno
‘Kissos’, frutto del lavoro dei fratelli
Giampiero e Francesco Rillo, titolari di Cantine Tora, e dell’enologo Angelo
Valentino. Si tratta di un vitigno autoctono a bacca bianca della Campania. Il
suo nome deriva dal termine “falanga”, che indica il palo di legno usato per
sostenere le viti. Tra le zone più vocate per la sua coltivazione ci sono i
territori viticoli del Sannio Beneventano e dei Campi Flegrei.
Pur avendo antiche origini, la sua riscoperta e successiva diffusione in provincia di Benevento sono iniziate solo negli anni ‘70 nell’areale di Sant’Agata dei Goti. Attualmente rappresenta il vitigno principe della denominazione di origine controllata ‘Falanghina del Sannio’ dal quale è possibile ottenere vini nelle tipologie tranquillo, vendemmia tardiva, spumante di qualità e passito dolce.
Grazie alle caratteristiche pedoclimatiche uniche e all’importante tradizione vitivinicola del Sannio, nascono dei vini da uve Falanghina di grande qualità e personalità, capaci di sorprendere anche dopo qualche anno di invecchiamento. Cantine Tora è invece un’azienda vitivinicola nata nel 2004 dalla passione dei fratelli Giampiero e Francesco Rillo, che hanno ereditato una lunga tradizione familiare nel settore. Si trova a Torrecuso, nel cuore dell’area del Taburno, dove coltiva con cura e rispetto i vitigni autoctoni di Aglianico e Falanghina da cui derivano vini di qualità e tipicità. Cantine Tora può contare su 12 ettari di vigneti posti ad un’altitudine tra i 350 e i 400 metri s.l.m. su suolo argilloso. Da questi, con la consulenza dell’enologo Angelo Valentino, produce circa 115mila bottiglie di vino all’anno. E’ una realtà che coniuga il rispetto per la tradizione con l’applicazione delle moderne tecniche enologiche con l’obiettivo di valorizzare il patrimonio enologico dell’area e la tradizione vitivinicola ad esso connessa. Il risultato è un prodotto finale di qualità eccelsa, espressione autentica del territorio sannita.
La Falanghina del Sannio DOC ‘Kissos’ di Cantine Tora nasce da un ambizioso progetto enologico sulla longevità della Falanghina intrapreso nel 2007 dai fratelli Rillo, insieme all’enologo Angelo Valentino.
‘Kissos’ è un vino d’eccezione, che nasce solo dalle annate più favorevoli. Le uve Falanghina, frutto di una cura meticolosa in vigna, vengono selezionate a mano e vinificate con attenzione per preservare le qualità del vitigno. Questo vino resta in cantina per 5 anni prima di essere commercializzato, secondo la volontà dell’azienda. “Kissos è il vino che più rappresenta e distingue Cantine Tora sul mercato”, afferma Francesco Rillo. E aggiunge “chi beve il Kissos deve essere consapevole che si allontana molto dallo stile del vino di annata”. Abbiamo avuto il piacere di degustare questo splendido vino in diverse annate, dalla 2015 alla 2018.
Il Kissos 2015 è fantastico. Al naso rivela note gentili e intriganti di frutta estiva, che si alternano a sottili sentori agrumati di pompelmo e lime a lievi sbuffi speziati. Al palato mostra una struttura equilibrata e un finale persistente. Si tratta di un vino che si trova già in un ottimo momento, ma che tra qualche anno raggiungerà la sua massima espressione.
Il Kissos 2016 è un vino affascinante, che sprigiona dal calice piacevoli sentori di frutta esotica. Al palato si fa apprezzare per la sua morbidezza e per il suo finale appagante, con una leggera nota salina. È un vino che si può bere subito, oppure conservare per qualche anno.
Il Kissos 2017 mostra al naso note di frutta matura che si alternano a sfumature floreali di acacia e gelsomino. Al palato presenta una struttura armoniosa ed un finale gradevole di media lunghezza. È un vino di cui si può già godere appieno.
Il Kissos 2018 è un vino di pregevole fattura. Al naso si percepiscono note delicate di agrumi, come pompelmo e limone, che si mescolano a sottili sfumature di fiori bianchi e cioccolato bianco. Al palato presenta un corpo pieno, una giusta acidità e un finale intrigante e persistente. È un vino di carattere e di grande potenziale, da conservare in cantina e aprire tra qualche anno per apprezzarlo al meglio.
Insomma: la Falanghina del Sannio è un vino sorprendente, capace di emozionare in modi diversi a seconda dello stile dei produttori. Si adatta a diverse occasioni e palati con eleganza e disinvoltura. Nelle sue versioni più pronte è fresca e vivace, perfetta per l’aperitivo con gli amici o per accompagnare pizza, piatti leggeri a base di pesce o verdure, formaggi freschi.
Nelle sue migliori interpretazioni, invece, evolve e diventa più complessa e profonda con il passare del tempo, mostrando una grande capacità di invecchiamento. Perfetta da abbinare a piatti di pesce più elaborati, a carne bianca o rossa, a formaggi di media stagionatura. La Falanghina del Sannio conquista per la sua versatilità e regala soddisfazioni a chi la degusta con curiosità e attenzione in tutte le sue espressioni. È un vero e proprio gioiello del nostro patrimonio vitivinicolo che narra la storia e la cultura di una terra ricca di fascino e di tradizione.
Mario Rossi
Mario è un enologo campano, esperto di analisi sensoriale e degustazione del vino. Dopo aver conseguito la laurea magistrale in Scienze Enologiche presso l’Università di Napoli, ha lavorato in diverse aziende vitivinicole e ha collaborato come editor e tasting coordinator per WinesCritic.com