Cerca

Charlie Arturaola: “Grazie al vino ho girato il mondo e fatto amicizia con calciatori del calibro di Ronaldinho”

Tempo di lettura: 4 minuti

di Saro Laganà

Una passione indescrivibile per la comunicazione e un grande amore: il vino. Charlie Arturaola, sommelier di fama internazionale, secondo l’American Wine Association ha uno dei dieci migliori palati del mondo.

Uruguaiano, classe 1961 (“annata buona”, sostiene il diretto interessato), è attualmente il presidente di “Grappolo Blu”. È anche membro dell’Associazione Italiana Sommelier ed è nel Consiglio di amministrazione di Toast to Humanity. Nel 2012 è stato premiato “Comunicatore dell’anno” del “Concorso internazionale di vini e liquori”. Questo prestigioso premio, sponsorizzato da Vinitaly, riconosce un professionista le cui capacità di comunicazione nei 12 mesi precedenti hanno fornito un contributo eccezionale alla promozione e all’aumento della consapevolezza e dell’interesse del pubblico per vini e liquori. 

“Dopo aver concluso il liceo in Uruguay – dice Arturaola – ho fatto le valigie e sono andato in Spagna. Qui ho seguito, per conto di una emittente radiofonica del mio Paese, le partite dei Mondiali del 1982. Ero in campo, come inviato, anche per la finale tra Italia e Germania, finita 3-1 per gli azzurri. Paolo Rossi è stato straordinario. Devo dire che la mia presenza ha portato fortuna alla selezione di Enzo Bearzot. All’epoca ero un grande appassionato di sport in generale e di calcio in particolare. Sono stato sempre un tifoso dell’Inter. Negli Anni ’70, in Uruguay, vedevo e ammiravo in spiaggia grandi campioni come Pepe Schiaffino, ex centrocampista di Milan e Roma, e Gianni Rivera, ex bandiera del Milan. Ho seguito il calcio per qualche anno, fin quando mi sono reso conto che in questo sport regnano invidie e gelosie. Per me, che parlavo già diverse lingue, era arrivato il tempo di cambiare aria. Il mondo del vino mi appassionava. In questo settore c’è gente che la sa lunga, c’è gente che ha fatto sacrifici e che ci mette il cuore. Nel 1983 mi sono spostato a Santo Domingo. Lì ho lavorato in una trattoria di alto livello gestita da napoletani. Si guadagnava bene, ma il periodo di alta stagione era solo di pochi mesi, da metà ottobre a metà marzo. Così, per un po’ di tempo, sono andato a fare il caposala di uno dei ristoranti in una nave da crociera”.

“Ho imparato a servire ufficialmente il vino nel 1987 a Jesolo – aggiunge il noto sommelier – terra magnifica per chi coltiva una passione come la mia. Grazie a Riccardo Polito mi muovevo per sviluppare il business della vendita del vino. Il mio cuore è stato sempre in Italia. Conoscevo le vigne e andavo spesso, per questo motivo, in Veneto e in Piemonte. La Sicilia, per esempio, è un’isola che amo. A Catania conosco benissimo tutte le trattorie che si trovano nella zona del porto. In alcuni ristoranti ordino spesso le linguine al nero di seppia, che abbino con un bianco locale. L’Etna ti dà tanta energia. A Taormina alloggio puntualmente all’Hotel Excelsior diretto da Rosella Castorina Ponte. Da lì c’è una vista sull’Etna che è fantastica. Mi ricordo quando da giovanotto mi trovavo a bordo della nave da crociera e passando da qui ammiravo questo imponente vulcano, il più alto d’Europa, con la sua lava. Ero estasiato. A metà gennaio del 2024, a Parigi, sono stato il protagonista di una degustazione di vini dell’Etna, molto apprezzati dai francesi. Qualche settimana prima, in Provenza, sono stato insignito del titolo di Cavaliere della denominazione del vino Châteauneuf du Pape”.

“A Taormina, nel 2021 – prosegue Arturaola – sono stato tra gli ospiti del Nations Award, evento di altissimo livello organizzato da Michel Curatolo. Uno o due giorni prima della serata di gala al Teatro Antico, abbiamo presentato, insieme a Ronaldinho, una degustazione del suo vino. Prodotto da Fabio Cordella, è ottenuto da Vitigni di Primitivo del Salento. Il colore è rosso intenso, con riflessi violacei. Profuma di bacca rossa con sentori di vaniglia e leggero cacao, ottenuti dall’affinamento in barrique. Nel 2022, in Belgio, ho curato una degustazione insieme a Wesley Benjamin Sneijder e a Marco Materazzi, entrambi ex Inter. L’ex giocatore pugliese, campione del mondo con la Nazionale azzurra nel 2006, ha scelto due uve: Chardonnay e Negroamaro”.

“La Sicilia – conclude Charlie – è una terra magica. A Taormina, Giardini Naxos, Pantelleria, Siracusa, Catania e Messina, solo per citare alcune città, c’è la storia. In questa isola ci sono anche cultura e tanta bellezza. Tra i miei progetti c’è quello di organizzare nel 2025 un wine festival in Sicilia, uno dei più importanti d’Europa. Ci sto già lavorando insieme a un amico mio. Sarà qualcosa di unico, grazie anche all’esperienza accumulata in tutti questi decenni”.

Charlie Arturaola vuole dire la sua in merito ai consumi di vino da parte delle generazioni di giovani, in un momento storico in cui si registra una decrescita importante negli Stati Uniti: “Il mercato sta cambiando – conclude il presidente di Grappolo Blu – ed è confermato anche dai numeri. Questo è il secondo anno di crescita in negativo in America ed è un problema di studio. I giovani che sono nati dal 1995 in poi fanno parte della generazione Z, quella di Internet. Culturalmente sono diversi dalle generazioni precedenti. Ma non è un problema di soldi. Dopo il Covid, quindi negli ultimi anni, i ragazzi hanno cambiato modo di bere. Magari preferiscono una bottiglia di rum a una di vino. Negli Usa, quindi, ci sarà sempre meno consumo di vino perché la generazione Z vuole bere altri drink con un altro tipo di gradazione alcolica. I ragazzi di oggi vogliono uno stile di vita pulito. Questo significa fare scelte più sane quando si tratta di mangiare e bere”.

Facebook
Twitter
LinkedIn
TS Poll - Loading poll ...