Vi raccontiamo un’esperienza rivoluzionaria. Ogni piatto, ogni bicchiere, diventano un filo che crea un legame tra il mondo del gusto reale e quello immaginario della pellicola
di Emanuela Caramia
Chi non ama rannicchiarsi sul divano con una coperta morbida, una ciotola di popcorn e un buon film? È un classico del relax serale che molti di noi apprezzano, ma cosa succederebbe se potessimo portare questa esperienza a un livello completamente nuovo? È qui che entra in gioco il Taste Film, una rivoluzionaria esperienza che sta cambiando il modo in cui mangiamo e guardiamo le nostre pellicole preferite.
Dimenticatevi le file immense per un menu discutibile e acquistabile unicamente all’interno del cinema, perché potrete vivere un’esperienza immersiva di visione di un classico film gustando tutto ciò che viene servito sul grande schermo, direttamente sfornato per voi da chef indipendenti e stellati Michelin e non dal vostro protagonista preferito… Infatti, una volta entrati in sala ci aspettiamo di essere trasportati in mondi lontani, di essere catturati dalle emozioni dei personaggi e di essere rapiti dalla bellezza delle immagini sullo schermo, ma raramente troviamo un film riesce a catturare la bellezza della tavola.
Direttamente da New York ci arriva la prima intuizione: il cibo funge da ponte tra lo spettatore e la storia narrata ed è l’ingrediente segreto per una serata perfetta. Se gli Stati Uniti indicano la strada, il connubio tra grande schermo e ristorazione arriva anche in Italia con il “Festival del Cinema Gastronomico” di Torino e la Sala Nobel, all’interno dell’Anteo Palazzo del Cinema di Milano. Dall’iconico “Chocolat” a “Julie & Julia”, da “Il pranzo di Babette” a “Ratatouille”, piatti e calici hanno da sempre un ruolo centrale e sono film da Oscar che occupano un posto speciale nei nostri cuori e, grazie alle esperienze Taste Film, anche nello stomaco.
Guardando oltre il semplice intrattenimento, questi tipi di eventi promuovono la cultura del cibo e del vino attraverso l’esplorazione dei sapori. “La Grande Bellezza” di Paolo Sorrentino non ha infatti solamente conquistato i Bafta, gli oscar britannici, ma si è guadagnato anche numerose proiezioni nei cinema di Londra accompagnate da una degustazione di aperitivi italiani con prosecco, antipasti assortiti e cicchetti veneziani.
L’apprezzamento degli ingredienti di qualità e la consapevolezza dell’origine e della produzione degli alimenti e delle bevande, continuano durante gli incontri con chef e sommelier esperti che condividono le loro conoscenze e passioni con il pubblico. Laura Maniec, fondatrice della Catena di Vini Corkbuzz a New York, ha già portato la sua expertise nel mondo del vino a diversi eventi di Taste Film, tra cui quelli dedicati al film “Sideways” in cui emerge una metafora suggestiva: il vino è un prodotto “vivo”. Così come è impossibile prevedere che sapore avrà una bottiglia tra 10 anni, non si può pensare di avere controllo totale sulle scelte che quotidianamente affrontiamo. La stessa Madiec, al termine del film, ha educato il pubblico sulle sfaccettature del vino, che è diretta espressione del territorio e di chi, con fatica ed ingegno, rende possibile la sua produzione.
Il cinema con la cucina ha in comune il gusto e il Taste Film ne è testimone, facendosi promotore di un concetto destinato a diffondersi su larga scala e che va oltre il semplice atto di mostrare cibo sullo schermo: ci nutre emotivamente, ci connette con la nostra umanità e ci permette di esplorare emozioni e ricordi attraverso il cibo.
Cari spettatori, cinefili e buongustai, non vi resta che pensare a un film in cui vorreste che tutti i cinque sensi venissero coinvolti e prepararvi a rimanere senza fiato, ma con il palato soddisfatto.
Vi diamo qualche consiglio in questo video e con alcune scelte, a cominciare dal delizioso “Hunger” che sconvolge il mondo della ristorazione. Aoy, un’aspirante e giovanissima chef, gestisce il ristorante di noodles di famiglia: decide di tentare la fortuna e si unisce ad altri ragazzi talentuosi per aprire un nuovo locale. In questo modo, entrerà nell’industria culinaria raffinata di Bangkok, ma anche in un vortice ossessivo.
E poi: Sapori e dissapori (2007), Il sapore del successo (2015), Chef – La ricetta perfetta (2014), Julie & Julia (2009), Chocolat (2000), Amore cucina e curry (2014), Rataouille (2007), Soul Kitchen (2009), La cuoca del presidente (2012) e un classicissimo: Il pranzo di Babette (1987).
Emanuela Caramia
Laureanda in Scienze della Mediazione Linguistica e Culturale presso la Scuola Superiore per Mediatori Linguistici P.M. Loria.