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Le reazioni di Uiv e Veronafiere all’indagine della Procura europea

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Uiv: “fiducia nella Magistratura”. Veronafiere: “nessun provvedimento di sequestro e nessun dirigente o dipendente indagato”. Ipotesi di reato: truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche di matrice unionale.

La società cooperativa Unione Italiana Vini (Uiv) risponde alla notizia dell’indagine coordinata dalla Procura europea, che coinvolgerebbe la realtà cooperativa e Veronafiere, in una “ipotesi di truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche di matrice unionale, connesse alla partecipazione ad un bando europeo” per la promozione di prodotti agricoli.

A poche ore dalla dalla diffusione della notizia delle indagini, Unione Italiana Vini (Uiv), ha fatto sapere che, anche alla luce del buon operato e della trasparenza da sempre dimostrata, confida in un rapido chiarimento della vicenda ed esprime piena fiducia nella Magistratura, così come nell’operato del management coinvolto. Al contempo Veronafiere ha comunicato di non essere destinataria di alcun provvedimento di sequestro e che, per quanto noto, nessun dirigente o dipendente della società risulta sottoposto ad indagini: “Veronafiere confida pertanto nell’operato della Magistratura e nell’accertamento della propria estraneità ad eventuali ipotesi di illeciti nei confronti dell’Unione Europea”, si legge in una nota stampa dedicata all’indagine in corso.

La notizia risale a venerdì scorso e riguarda le indagini messe in atto dal Nucleo di polizia economico finanziaria della Gdf di Milano che ha effettuato un sequestro per oltre 2 milioni di euro per una presunta frode ai danni dell’Unione Europea nell’ambito di un’inchiesta, coordinata dalla Procura Europea, che vede tra gli indagati anche due società, Veronafiere spa e l’Unione italiana vini. Il provvedimento di sequestro preventivo è stato firmato dal gip di Verona. La presunta truffa riguarda “la partecipazione ad un bando europeo” per la “promozione di prodotti agricoli, nel mercato interno e nei Paesi terzi“.

La Gdf nell’indagine coordinata dalla Procura Europea, sede di Milano, ha eseguito un decreto di sequestro preventivo finalizzato alla confisca di oltre 2 milioni e 85mila euro a carico della cooperativa Unione Italiana Vini. L’ipotesi è truffa aggravata “per il conseguimento di erogazioni pubbliche di matrice unionale”. La presunta frode riguarda “l’ottenimento di un finanziamento diretto” di oltre 5 milioni di euro, di cui oltre 2 già erogati, “in due tranche una nel 2018 e una nel 2020 dall’Agenzia Esecutiva dell’Unione Europea per i consumatori, la salute, l’agricoltura e la sicurezza alimentare” ed incassati “dalla cooperativa, in qualità di beneficiario-coordinatore del progetto“.

Ci sarebbero stati “illeciti accordi tra la cooperativa” ed “il soggetto esecutore del progetto europeo“, ossia Veronafiere, volti a consentire alla prima “di vedersi riconosciuto un ingiusto profitto non contemplato dal progetto“, che prevedeva che il beneficiario avrebbe sostenuto “il 20% dei costi dell’attività oggetto dei sussidi, non maturando quindi alcun guadagno“.

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