lady penguin

La più grande influencer cinese di vino coinvolta in uno scandalo

Tempo di lettura: 2 minuti

Lady Penguin condannata per aver condotto una campagna diffamatoria on-line contro i prodotti della concorrenza

Il verdetto del tribunale cinese svela fino a che punto la famosa influencer Lady Penguin – il cui vero nome è Wang Shenghan – si sia spinta per danneggiare un’azienda concorrente e le sue bevande low alcol a vantaggio delle proprie.

L’azienda di bevande Luoyin con sede Pechino ha citato in giudizio la Beijing Lady Penguin Wine Company. Come la sentenza ha confermato la nota influencer ha coordinato un’azione diffamatoria a danno della compagnia avversaria pubblicando recensioni negative sui prodotti concorrenti arrivando addirittura a coinvolgere i suoi stessi dipendenti.

Il caso è scoppiato quando, tra novembre 2020 e gennaio 2021, Luoyin ha scoperto che il suo prodotto a basso contenuto alcolico era stato inondato di recensioni negative. L’indagine ha rivelato che tredici degli account utilizzati per le critiche on-line erano collegati a dipendenti della Beijing Lady Penguin Wine Company. Non solo, le fatture di acquisto risultavano direttamente collegate ai conti della società di Wang Shenghan: una prova schiacciante del coinvolgimento dell’influencer nell’operazione.

La sentenza del 12 luglio condanna la Beijing Lady Penguin Wine Company ad un risarcimento pari a 17.750 dollari e alla pubblica ammenda con la pubblicazione sul proprio sito di scuse pubbliche per quanto avvenuto.

Chi è Lady Penguin?

Lady Penguin si è laureata alla Brown University negli Stati Uniti, è tornata in Cina e ha fondato la sua azienda nel 2014. Ad oggi vanta circa 6 milioni di follower sulle piattaforme social. La sua scalata al successo è iniziata con il mondo del vino fino ad ampliare la sua sfera di influenza al mondo dei cocktail, del sake e infine alle bevande low alcol.

Grazie alla sua influenza sui social media nel 2021 ha venduto quasi 8 milioni di bottiglie, possiede un marchio di vino cileno, “Flamenco”, ma un’importante fetta degli introiti proviene dal suo marchio di vini di frutta a bassa gradazione alcolica.

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