Per i viticoltori è un pessimo segnale. Il costo sociale per alcol e tabacco è molto più alto delle tasse che entrano allo Stato.
Il governo francese starebbe valutando un aumento delle tasse sugli alcolici che si concretizzerebbe in 0,3 centesimi per il vino. Lo riferisce BFMTV, il canale di notizie francese. La misura non è ancora stata dettagliata, e nemmeno confermata ufficialmente, ma è una delle strade previste per completare il prossimo bilancio della Previdenza Sociale. L’alcol, sia che si parli di vino, birra o superalcolici, è soggetto alle cosiddette tasse “comportamentali”, il cui scopo è influenzare il consumatore per dissuaderlo da pratiche danno per la salute, come il consumo eccessivo di alcol.
Le “accise” si applicano alle bevande alcoliche (oltre al tabacco e alla benzina) e vengono rivalutate ogni anno in base all’inflazione. Più concretamente, ammontano ora a 3,98 euro all’ettolitro per i vini fermi, ovvero circa 0,04 euro al litro. Salgono a 7,82 euro/ettolitro per la birra e 9,85 euro/ettolitro per crémant e champagne. Sono invece i superalcolici quelli di gran lunga più tassati. Per i rum francesi d’oltremare, ad esempio, occorrono 917,72 euro/ettolitro di alcol puro contenuto nel prodotto finito (9,2 euro/litro). Il governo intende modificare proprio il calcolo della rivalutazione annuale per indicizzarli più vicino all’inflazione. Questa rivalutazione è calcolata sulla base dell’aumento dei prezzi per l’anno N-2 (2021 per il 2023, ad esempio) e limitata all’1,75%. L’esecutivo ora vorrebbe calcolarlo a partire dall’anno N-1 ed eliminare il massimale. Se la misura venisse applicata, queste tasse aumenterebbero di circa il 5% nel 2024, contro solo l’1,6% nel 2023, nonostante il contesto inflazionistico. Dal lato del consumatore, se si applicasse una misura del genere, sarebbe necessario aggiungere 0,3 centesimi all’acquisto di una bottiglia di vino, un aumento alla fine abbastanza minimo. Per i super alcolici il prezzo sarebbe molto più alto, da 1 a 2 euro.
L’argomento ha agitato anche i viticoltori che, sebbene non penalizzati dall’aumento delle accise, hanno indicato la manovra come un pessimo segnale per il settore vinicolo già pesantemente tassato in Francia. I promotori del progetto al contrario ne lodano i benefici in termini di salute pubblica, derivanti da un aumento delle tasse, in particolare nella lotta all’alcolismo.