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Come comunicare il vino ai giovani, svecchiarsi è la parola d’ordine

Tempo di lettura: 2 minuti

Alla tavola rotonda voluta da Carrefour all’interno della Milano Wine Week si è voluto fare il punto su come i giovani vivono il mondo del vino: comunicazione e leggerezza le keywords per intercettarli.

di Renata Sortino

Si è svolta oggi a Palazzo Bovara, headquarter della Milano Wine Week, la tavola rotonda voluta dal Gruppo Carrefour per approfondire l’approccio che le nuove generazioni, in particolare la Generazione Z – ovvero i giovani nati tra il 1997 e il 2012 – hanno nei confronti del mondo del vino.

Per farlo è stata commissionata un’approfondita ricerca ad opera di SWG, “ANNATA 2.0 – IL VINO PER I NATIVI DIGITALI” che ha portato alla luce dati che parlano di giovani Wine Lovers, che hanno desiderio di maturare consapevolezza sul tema e che dichiarano di avere necessità di informazioni meno istituzionali e più “pop”.

Il vino è parte integrante della cultura e va trasferita ai giovani, per questo ci deve essere una rivoluzione, bisogna svecchiarsi” queste le parole di Bruno Moro, Direttore Merci di Carrefour Italia che ha aperto la tavola rotonda moderata da Francesco Quarna, dj di Radio Deejay e vignaiolo.

L’analisi condotta da Alessandro Scalcon, researchers per SWG, su un campione di 1000 intervistati mette alla luce il fatto che i giovani hanno sete, è proprio il caso di dirlo, di contenuti, avvertono una forte distanza in termini di comunicazione e hanno necessità di entrare in relazione con qualcuno che spieghi e racconti il prodotto vino.

La comunicazione troppo autoreferenziale, troppo b2b, troppo elitaria non funziona più” incalza la produttrice abruzzese Viviana Velenosi, tra i presenti, che continua: “Da una parte abbiamo un giovane consumatore affascinato dal mondo del vino che cerca un approccio, dall’altro i produttori. A questo punto è compito loro avvicinarsi ai giovani in modo più smart, educandoli”.

Anche Lorenzo Cafissi, responsabile Vino Carrefour Italia è d’accordo su questo punto: “Veicolare un messaggio con i valori del vino ma in un modo comprensibile è ormai un obbligo. Noi siamo convinti che la comunicazione, l’approfondimento e lo studio siano fondamentali. In Carrefour siamo in sette e io che ho 32 anni sono il più vecchio. Questo dimostra che la rivoluzione è già in atto perché siamo giovani che parlano ai giovani.

Antonio Capaldo Presidente di Feudi San Gregorio pone l’accento su radici e sostenibilità: “Non mi stupisce che i giovani vogliano tornare alle radici in un’era di globalizzazione. Il vino è figlio del territorioIl ventenne vuole conoscere ciò che compra e quando acquista vino vuole qualcosa in cambio e questo legame con il territorio lo appaga”.

Un dato interessante che emerge dalla ricerca è che brand, prezzo e packaging non sono fattori fondamentali per l’indice di gradimento giovanile di un prodotto, a vantaggio di fattori come materie prime a Km 0 e sostenibilità.

I giovani in sintesi amano il vino, i dati della ricerca voluta da Carrefour parlano di giovani appassionati, ma vogliono uno storytelling meno impostato e denso di contenuti.

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