Torna dal 15 al 17 maggio a Düsseldorf la più grande fiera al mondo dei vini. Ecco alcune voci dei protagonisti del Belpaese.
Conto alla rovescia per il ProWein, la più importante e più grande fiera al mondo di vini, distillati e bevande alcoliche che andrà in scena a Düsseldorf dal 15 al 17 maggio.
Dopo due anni di stop a causa della pandemia è quasi tutto pronto per i circa 5.500 espositori, provenienti da oltre 60 paesi, ubicati in 12 padiglioni. Saranno 1.500 le aziende italiane rappresentative di tutte le regioni d’Italia che occuperanno ben 3 padiglioni: 15, 16, 17. I Consorzi costituiscono il 70% degli espositori – le regioni più rappresentate il Veneto e la Toscana – le aziende il 30%.
A pochi giorni dall’apertura dei cancelli dell’appuntamento dedicato esclusivamente ad operatori specializzati del settore dei vini e dei distillati abbiamo racconto la voce di alcuni dei protagonisti del mondo del vino italiano, facendo loro due domande: quali sono le aspettative nei riguardi della fiera e quali gli obiettivi da portare a casa.
Roberta Bricolo, Presidente del Consorzio Tutela Vino Custoza: “C’era grande attesa per questa edizione post pandemia di Prowein: emblema della ripartenza, prima vera fiera internazionale in presenza. Il timing di quest’anno ha giocato un po’ a sfavore: il posticipo a maggio ha sfumato questa irripetibilità a favore di Vinitaly, ma c’è la fiducia tra chi non si è recato a Verona ma sarà a Düsseldorf, da verificare anche alla luce dell’eccellente prova offerta dalla fiera veronese quest’anno. Rimangono sempre e comunque degli interrogativi: capire se il format della grande fiera in presenza con banco d’assaggio funzionerà sempre nel futuro, visto il grosso investimento delle cantine, e se l’interazione in presenza in questi enormi eventi è ritenuta sufficientemente di qualità per chi visita e degusta o se eventi minori ma più personali avranno la meglio.”
Francesco Tiralongo, Ad di Baglio di Pianetto: “Le aspettative sono ottime. Il mercato del vino italiano ha reagito bene già nel 2021, nonostante gli strascichi negativi della pandemia e per il 2022 le previsioni sono ancora in crescita come la fiducia dei produttori, soprattutto italiani e spagnoli che in fiera saranno sicuramente al centro dell’attenzione. Per quanto ci riguarda puntiamo ad allargare la nostra distribuzione all’estero dove abbiamo ampio margine di crescita e per il quale canale abbiamo potenziato la nostra struttura export ed il nostro reparto marketing. E poi punteremo sulla nostra sostenibilità ambientale e sul bio e sulla popolarità della Sicilia, regione italiana in testa alle classifiche mondiali dei luoghi di vacanza preferiti dal turismo estero.”
Alberto Mazzoni, direttore Istituto Marchigiano Tutela Vini: “Il mercato tedesco rappresenta una piazza strategica fondamentale per le nostre denominazioni: infatti lo scorso anno l’incremento dell’export di vino marchigiano è stato trainato proprio dalla Germania, secondo mercato estero di sbocco dopo gli Usa, che ha fatto registrare una crescita del 18,4% sul 2020. La fiera tedesca sarà inoltre l’occasione per verificare lo stato di salute dei mercati internazionali in questo periodo di incertezza geopolitica, di aumento dei costi energetici e di carenza delle materie prime secche”.
Ermenegildo Giusti, presidente Giusti Wine: “Aspettiamo con ansia il ProWein, dove abbiamo già molti appuntamenti con clienti attuali e potenziali, che abbiamo incontrato preliminarmente a Vinitaly dopo due anni. ProWein è un ambiente di affari più mirato di Verona e il nostro obiettivo è concretizzare gli incontri preliminari chiudendo accordi concreti. Dopo due anni abbiamo incontrato gli importatori americani ma anche quelli di Cipro, Polonia, Repubblica, Ceca Slovacchia e ora li rivedremo a Dusseldorf.”
Angelo Peretti, responsabile della comunicazione del Chiaretto di Bardolino e dell’Asolo Prosecco: “Dopo due anni di assenza forzata, era ed è importante verificare se le grandi fiere siano ancora nodali per l’industria del vino. Vinitaly ha richiesto un importante plus in termini di preparazione rispetto al passato, ma l’esito è andato oltre le aspettative. Da un osservatorio marcatamente internazionale come ProWein occorre comprendere se il sistema fieristico sia in grado di riassumere la passata centralità, recuperando gli spazi erosi dai nuovi canali di promozione, soprattutto digitali, affermatisi durante la pandemia. Stante che le risorse non si possono moltiplicare, dovremo ancora investirne una parte molto rilevante nelle grandi fiere, oppure dovremo riallocarle sui nuovi canali? Questo è il quesito da cui ci aspettiamo risposte a Düsseldorf.”
Martina Centa, Azienda Roeno: “Dopo l’ottimo (e inaspettato) successo dell’ultima edizione del Vinitaly, l’aspettativa per il ProWein di quest’anno è molto alta, e ci sono tutte le premesse perché tali attese vengano premiate. Il mercato estero sta mostrando grande interesse e curiosità verso una Denominazione unica e affascinante come quella della Terra dei Forti e i suoi prodotti enologici. Per questo siamo fiduciosi di emergere nell’offerta complessiva e di portare a casa buoni risultati per la promozione della nostra realtà”.
Lucia Barzanò, Mosnel: “ProWein è prevalentemente dedicata ai partner europei, ci aspettiamo poco Nord America e qualche asiatico. Speriamo di rivedere di persona chi non incontriamo da oltre due anni e consolidare rapporti con chi abbiamo conosciuto solo online, oltre che sviluppare nuovi contatti in nuovi mercati.”
Alberto Torelli, Enologo Azienda Collazzi: “Dopo il successo conclamato di Vinitaly22 ci aspettiamo altrettanto fermento a Dusseldorf. Ci sono le premesse per poter incontrare buyer internazionali interessanti, europei e nordamericani in primis. Abbiamo un’agenda fitta di degustazioni dove proporremo le nuove annate dei nostri cru. Buyer e operatori di settore tedeschi, che da due anni attendevano questo evento, saranno numericamente anche più che nelle precedenti edizioni.”
Michele Contartese, Castello di Meleto: “Dopo due anni di stop, praticamente presentiamo una nuova azienda. Castello di Meleto è infatti nel frattempo diventata biologica e ha puntato sui cru. Abbiamo cambiato posizionamento e oggi approcciamo clienti diversi da quelli che avevamo precedentemente. Abbiamo notato che mancherà quasi totalmente l’Asia mentre saranno presenti buyer degli Stati Uniti, del Canada, dei mercati di lingua tedesca e ovviamente dei paesi europei. L’obiettivo è avviare relazioni con questi nuovi clienti e abbiamo una bella agenda di incontri. Siamo ottimisti.”
Elvira Bortolomiol, Vicepresidente di Bortolomiol: “Dopo due anni di stop forzato abbiamo la voglia di ritornare a vedere, finalmente faccia a faccia, i nostri clienti e importatori, raccontare i nuovi progetti, come la celebrazione dei 100 anni della nascita di Giuliano Bortolomiol, che festeggiamo proprio quest’anno. Ci auguriamo quindi che ProWein sia un salotto di business del vino di alto profilo. L’obiettivo è quello di affermare il brand, non solo come cantina, ma come un territorio unico, che si muove in maniera coordinata all’interno del panorama di settore. Il riconoscimento Unesco sarà un altro aspetto che sempre di più sarà in sinergia con le colline del Prosecco Superiore DOCG.”
Luigi Turco, Presidente Cantine di Verona: “Speriamo che questa ripresa continui e che si aprano altri mercati anche extra EU, anche se siamo consapevoli della difficile situazione attuale. Con ProWein puntiamo a far conoscere vini come il Custoza e il Garda Doc all’estero, grazie anche alla collaborazione con i due Consorzi. Ma, soprattutto, vogliamo far conoscere la nuova realtà Cantine di Verona al mondo facendo scoprire la bellezza del territorio veronese attraverso i nostri vini.”
Sandro Sartor, Presidente e Ad Ruffino: “A Prowein 2022 Ruffino presenterà il restyling delle etichette e del logo, a partire dalla leggendaria Riserva Ducale. Un cambiamento che segue la direzione aziendale di rinnovo e modernizzazione dell’azienda. Alla sempre crescente qualità dunque si affianca un’attenzione più contemporanea e glamour ai valori del marchio di convivialità e vivere di gusto. Tra gli obiettivi “da portare a casa” c’è sicuramente la necessità e la voglia di raccontare e raccontarsi nuovamente di persona, soprattutto nell’ottica di questa “rivoluzione” che stiamo attuando.”
Albino Armani, Presidente Consorzio Tutela Vini DOC delle Venezie: “La Germania è il terzo Paese per importazione di Pinot grigio DOC delle Venezie (10% del totale esportato). La Gdo rappresenta il principale canale distributivo nel Paese ed oggi più che mai sarà importante essere a ProWein per incontrare i grandi buyer. Dal 2020 assistiamo infatti ad un aumento del valore economico della DOC, trend positivo legato alla diminuzione delle rese e al conseguente incremento della qualità, ma non di immediata comprensione per il mercato. Il nostro obiettivo è far comprendere ai grandi gruppi tedeschi i valori di certificazione, garanzia e tracciabilità rappresentati dalla fascetta applicata sulle nostre bottiglie, affinché continuino a prediligere il prodotto certificato e di qualità.”