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Vini italiani a gonfie vele a Hong Kong

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Lo sostiene Watson’s Wine, il più grande rivenditore di vini in città, intervistato da Vino-Joy.com.

Il vino italiano piace sempre più a Hong Kong. Non una supposizione, ma un fatto verificato con cifre alla mano. E le cifre sono quelle di Watson’s Wine, importatore e rivenditore di vino con oltre 12mila referenze provenienti da più di 20 paesi nel mondo. Nei suoi venti negozi in città, oltre che sulla piattaforma online, le griffe enologiche del Belpaese stanno volando. Sul sito specializzato Vino-Joy.com si parla di esportazione per un valore di 280,8 milioni di HKD (35,9 milioni di dollari USA), una crescita, nel 2021, del 34,5%. In pratica l’Italia è diventato il paese vinicolo più importante dopo Francia e Australia.

Tra i motivi del successo vi è un cambio di comportamento tra gli enofili di Hong Kong – sostiene la wine manager di Watson’s Wine – ed è quello che li spinge a conoscere regioni vinicole e vitigni sconosciuti. Quindi non solo Piemonte, Toscana e Veneto, ma anche Sardegna e Sicilia, con la denominazione Etna in testa. Il Sud suscita sempre più interesse, tant’è che nella lista della società ci sono bottiglie anche da Basilicata, Campania e Abruzzo. L’ultima regione aggiunta è stata la Puglia. L’ampio portafoglio di vini italiani favorito dalla domanda degli abitanti di Hong Kong ha portato Watson’s Wine a conquistare, nel 2018, il titolo di “Italian Wines Hall of Fame Importer“assegnato da Vinitaly International.

Nell’articolo si sottolinea inoltre un fattore economico decisivo per l’espansione del settore: Hong Kong infatti è l’unico porto franco tra le maggiori economie mondiali. La rimozione della tassa sull’importazione di vino nel 2008, ha fatto sì che il governo della città portuale firmasse accordi di cooperazione con diverse regioni vinicole, tra cui l’Italia.

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