Secondo una recente indagine di Wine Intelligence, il vino a bassa gradazione alcolica sta crescendo anche tra i consumatori statunitensi. Vale oggi oltre 1 miliardo di dollari.
di Giovanna Romeo
Negli ultimi dieci anni è cresciuto più o meno ovunque l’interesse dei consumatori per il vino a basso contenuto alcolico, tranne che negli Stati Uniti. Rispetto ai prodotti ready to drink, il vino low alcol pare non ha avesse lo stesso appeal.
Un’inversione di tendenza tra i consumatori è evidenziata dai dati IWSR che mostrano come 1 su 5 abbia dichiarato di essere ‘migrato’ al vino. Il vino a bassa gradazione alcolica negli USA ha, oggi, un valore di oltre 1 miliardo di dollari. Secondo Wine Intelligence (i dati sono IWSR), la crescita in volume CAGR sarà di “circa il 27% per il vino fermo a bassa gradazione alcolica e del 30% per lo spumante a bassa gradazione alcolica tra il 2021 e il 2025″. Una previsione di crescita supportata dalle informazioni sui consumatori di Wine Intelligence, che mostrano che l’indice di opportunità per il vino a basso contenuto alcolico negli Stati Uniti, nel 2022 è aumentato significativamente rispetto al 2021.
Che cosa è cambiato? Sicuramente il profilo gustativo del vino, migliorato secondo i più giovani statunitensi al punto da preferire un calice di vino alle altre opzioni low alcol. Ma anche un bisogno crescente di moderare il consumo di alcol, i benefici per la salute, il minor contenuto calorico, motivo per cui 4 consumatori regolari di vino su 10 hanno scelto di ridurre le opportunità di consumo preferendo soluzioni di vino low alcol, a sua volta preferite alle bevande RTD anche se si registra un tenore alcolico lievemente più alto con un massimo che oscilla dai 6,5 all’8%.
I dati di Wine Intelligence indicano che la curva di crescita del vino low alcol guarda a un futuro diverso: mentre il 30% dei consumatori abituali di vino negli Stati Uniti è a conoscenza di un vino con alcol più basso, solo il 6% ha acquistato questo tipo di vino e 4 su 10 prenderebbe in considerazione l’acquisto questi vini in futuro. L’analisi di Wine Intelligence dal mercato statunitense mostra che l’opportunità di vendita per il vino a basso contenuto alcolico risiede saldamente nell’off-premise, con il momento clou di consumo a casa. Inoltre, la concorrenza per il vino in formato più piccolo, Tetra Pak o lattina, è in aumento, poiché la birra e gli RTD ora si trovano spesso sullo stesso scaffale del vino. Ciò porta il vino a competere direttamente con queste categorie, in particolare nelle modalità di acquisto rapide come i minimarket.
Per ora, l’opportunità per il vino a bassa gradazione alcolica, seppur in crescita, rimane marginale. Esiste infatti un’ampia gamma di opzioni a basso contenuto alcolico e senza alcol tra cui scegliere, da creare un’interessante concorrenza. A questo segue una questione chiave per produttori, distributori e rivenditori statunitensi di vino a basso contenuto alcolico: il prezzo. Mentre 1/3 dei consumatori si aspetta prezzi più bassi per il vino a basso contenuto alcolico, oltre la metà prevede di pagare uguale o di più. Dati che confermano che il prezzo non è l’elemento chiave per la crescita futura e il potenziale di questa categoria.