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La birra batte vino e cocktail nelle preferenze dei consumatori

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Secondo lo studio Piepoli/Osservatorio Birra la bevanda a base di luppolo è in cima alle scelte dei consumatori mentre i locali per reagire alle perdite subite durante le chiusure imposte dal Covid-19 propongono un’offerta sempre più improntata sull’all-day-dining.

Lo studio commissionato dall’Osservatorio Birra (ente promosso dalla Fondazione Birra Moretti), all’Istituto Piepoli, realizzato in collaborazione con Partesa, ha intervistato 200 gestori e proprietari di ristoranti, pizzerie, bar, pub, hotel e locali del Paese, mostrando attese, investimenti e speranze per il futuro degli addetti ai lavori di un settore che conta oltre 300mila pubblici esercizi.

Secondo i risultati esposti la birra batte vino e cocktail come bevanda simbolo dello stare insieme: che sia chiara (56,2%) o artigianale (45,3%), la birra la fa da padrona, mentre vino (bianco e rosso) finiscono al terzo posto tra le preferenze dei consumatori (43,8%), cocktail e spirits al quarto (42,7%), lo spumante al quinto (19,8%) mentre birre low-alcohol e analcoliche si ritagliano sempre più spazio(10,4%).

Infografica 1 - OSSERVATORIO BIRRA

I risultati confermano anche l’impatto della pandemia sui locali, oltre la metà dei quali (53,1%) conferma un calo di fatturato: “dalla ricerca di Osservatorio Birra emerge molto chiaramente il grande sforzo umano e imprenditoriale che i gestori dei punti di consumo hanno dovuto affrontare in questi ultimi anni” – commenta Massimo Reggiani, AD di Partesa – “uno sforzo che Partesa, così come tutti i distributori, ha sostenuto durante la pandemia e che continua a sostenere oggi, garantendo flessibilità, maggiori servizi e consulenza, il tutto con il prezioso supporto dei birrifici. Ora, in questo scenario senza precedenti nella storia recente, è indispensabile lavorare uniti.

La fotografia dello studio Piepoli/Osservatorio Birra racconta di un settore che per far fronte alle difficoltà durante e dopo la pandemia ha rivisto le strategie di business, si è aperto a nuovi canali di vendita quali asporto e delivery, e che, soprattutto, privilegia orari più flessibili per offrire ai consumatori un’offerta food&beverage all-day.

I momenti dedicati al consumo di cibi e bevande si stanno smarcando dalla sequenzialità delle vecchie coordinate del fuori casa (colazione-spuntino-pranzo-aperitivo-cena), per lasciar sempre più spazio a giornate più “fluide” in cui la birra trova sempre più spazio: “queste nuove occasioni di consumo, sempre nel segno della convivialità e della cultura di prodotto, premiano la birra” – afferma Massimo Reggiani – “parliamo di una bevanda poco o per nulla alcolica, leggera e trasversale, già amatissima dagli italiani e perfetta per conquistare queste nuove occasioni di consumo.

Infografica 2 - OSSERVATORIO BIRRA

La birra ha un peso strategico sempre più rilevante, con un valore condiviso di 4.385 milioni di euro, il 60,6% dei rispondenti allo studio dice che ce ne sarà sempre di più nel futuro dei loro locali: nelle previsioni a 5 anni la quota di chi dipenderà per metà degli incassi da questa bevanda passerà dall’attuale 16,7% al previsto 30,2%.

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