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Dominique Marzotto: ritratto di signora (del vino)

Tempo di lettura: 4 minuti

Intervista a Dominique Desforges Marzotto l’imprenditrice tra cinema e filantropia, Milano, Parigi e la Sicilia, proprietaria dell’azienda Baglio di Pianetto.

di Valeria Lopis Rossi

Nel suo quotidiano c’è Parigi, ville lumière della creatività e del cinema dove tutto – o quasi – è possibile, c’è la Milano city degli affari e della finanza e poi Santa Cristina Gela (PA) con le vigne di Baglio di Pianetto. 
È uno zigzagare continuo per Dominique Desforges Marzotto che si muove dalle metropoli alla campagna ponendo sullo stesso piano attività diverse tra loro, tutte prioritarie.

“La vigna me l’ha lasciata mio padre e la amo di un amore sincero e profondo. Gli investimenti fanno parte di una società che porto avanti insieme ai miei figli, ci occupiamo di vari aspetti compreso un ampio dipartimento di filantropia. Al cinema dedico tanto: ho sempre cercato nel lavoro una molla, qualcosa che mi faccia scattare la mattina e correre verso la mia giornata, nei film e nei documentari ho trovato proprio questo slancio”.

Dominique Marzotto
Dominique Desforges Marzotto, crediti Donne del Vino Sicilia

Comincia così un dialogo con Dominique, signora nell’accezione più moderna del termine: produttrice cinematografica, imprenditrice dall’animo ambientalista, erede di una delle dinastie più importanti d’Italia nell’ambito dell’industria tessile. Il suo papà Paolo è stato “il conte volante” pilota di successo a Le Mans e in svariate Mille Miglia, capitano d’azienda e d’intuito che nel 1997, non più giovanissimo, fiutando il potenziale vitivinicolo siciliano puntò sull’isola per investire nel vino. 

Da quel padre brillante e spericolato Dominique sembra aver preso molto, intraprendente lo è anche lei ma forse in un modo diverso. “La formazione della mia generazione è stata quella della libertà di scelta e della ricerca di indipendenza. Ho fatto molti lavori prima di arrivare nell’82 nel settore della pubblicità, niente a che vedere con quello che faccio adesso però forse è stata una sorta di premessa, un trampolino. Il rapporto con la vigna e la produzione è sempre stato forte, è quello che ti porta prenderti cura proprio come si fa con le persone: giardini, vigne e un roseto straordinario che abbiamo ancora, occupano parte delle mie giornate anche se mi trovo a distanza”.


“La natura è quel luogo dove se sei solo puoi parlare con le piante ed è una sensazione rigenerante, si sviluppa una vera interazione – continua Dominique – a Santa Cristina abbiamo fatto rivivere viti che hanno avuto 70/75 anni di non vita, che erano state abbandonate. È stata una rinascita anche per noi”.

Baglio di Pianetto

La produzione ecosostenibile di Baglio di Pianetto e delle vigne del Val di Noto di Tenuta Baroni – altra proprietà di famiglia in Sicilia – conta su un regime biologico che già dal 2016 copre l’intero patrimonio agricolo dei Marzotto, circa 160 ha, e sull’istallazione di un impianto fotovoltaico di terza generazione per la produzione di energia da fonti rinnovabili che consente l’abbattimento delle emissioni di CO2 (le stime aziendali dichiarano un abbattimento di 184.488 kg all’anno). “Ci siamo sempre mossi nella direzione di quello che pensavamo fosse giusto. Anche difficile, scomodo, purché corretto. Non rinuncio a rimanere fedele al mio credo di zero emissioni di CO2, è un impegno con me stessa da tempo: prendo tanti treni e provo a fare scelte responsabili, anche in cantina dove siamo in pochi nella fascia degli ‘anta’ e sono circondata da giovani che condividono questo pensiero fisso nei confronti dell’ambiente”.  Spiega ancora l’empatica signora Marzotto, irresistibile anche per la sua ‘r’ vibrante che probabilmente le viene dalle tante lingue fluentemente parlate. 

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Baglio di Pianetto

Neo Consigliere Nazionale dell’Associazione Donne del Vino da dicembre 2022, Marzotto è la prima che dalla Sicilia arriva a tale incarico. 

“Dentro di me non mi sentivo pienamente donna del vino come può esserlo chi si occupa in modo esclusivo di questo settore, ma quella locomotiva di Roberta (ndr, Urso che guida la delegazione Sicilia, ne abbiamo parlato qui) mi ha trascinato e ho immediatamente visto un’associazione che rimette le donne al centro del dibattito lavorativo, gli incontri inspiranti sono continui e stiamo facendo tanto a partire dalla filiera del vino per sostenere il femminile, non in senso femminista ma femminile”.

“Al cinema ci sono arrivata dopo vent’anni – continua Marzotto – sono stata anche agente di artisti e in questo percorso ho incontrato moltissime Onlus e associazioni alle quali dovevo proporre idee interessanti, così mi è venuto in mente di fare dei documentari parlando dell’impatto sulla gente e sul territorio dove esse operano, bisognava evidenziare le azioni per invertire la solita prospettiva, solo così il pubblico può comprendere il valore e scegliere di sostenere. Da qui il passo verso una società di produzione in Francia è stato breve, soprattutto mi occupo della sceneggiatura e dialogo con gli autori: questo è un lavoro che ho sempre fatto, una delle mie primissime esperienze fu in un workshop di sceneggiatura internazionale, forse perché essendo interprete parlavo diverse lingue e poi anche perché avevo questa visione un po’ particolare dei film come mezzo per trasmettere messaggi”.

Una personalità poliedrica e dinamica che si divide, anzi moltiplica, in più contesti e con risultato: recentemente è arrivato anche il premio “Donnattiva” 2023 dall’omonima associazione siciliana. “Cinema e vino hanno molto in comune, quasi tutto. Entrambi sono una scoperta continua ed inducono emozioni attraverso i sensi: nei vini c’è olfatto e gusto, nei film prevalgono vista e udito, forti impulsi che risvegliano e sollecitano ricordi, pensieri”.

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