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Aprite le porte

Tempo di lettura: 2 minuti

di Luca Serafini

Ho iniziato dalla cronaca nera, avevo 16 anni e me ne occupai fin quando ne ebbi 23. Senza nemmeno che me ne accorgessi mi trovai fuori dal liceo, immerso com’ero nel lavoro tra radio, tv e giornali locali scrivendo e raccontando di crimini. Per quattro lire, ma per fortuna papà mi pagava la benzina del motorino prima e di una scassata MiniMinor poi. Presi il diploma tempo dopo, grazie alle scuole serali. Ero appena approdato allo sport, la mia vera passione, assunto a “SuperGol” da Maurizio Mosca col quale iniziò un sodalizio professionale che durò 26 anni. Maurizio mi ha ripetuto fino al suo ultimo giorno: “Il calcio ti va stretto”. 

Ho avuto la fortuna di imbattermi in molti grandi direttori: Livio Caputo, Vittorio Feltri, Maurizio Belpietro, Gigi Vesigna, Aldo Biscardi. Funamboli fuoriclasse. Mi hanno insegnato tutti che non esiste il giornalista sportivo: esiste il giornalista, con la sua natura, la sua vocazione, il suo impegno. Sono poi l’opportunità, la passione, il caso, la necessità a dirottarti sulla politica o sullo sport, sul costume o sullo spettacolo, sulla cronaca o sull’economia. Nel mio caso è stata senz’altro la passione per il calcio. 

Nel frattempo non ho mai smesso di leggere  tutto, dai romanzi ai quotidiani, dalle riviste ai bugiardini dei medicinali, e di occuparmi di tutto, da cinema e teatro a crimine e natura, film, documentari, biopic: la curiosità e la conoscenza sono fondamentali in questo mestiere. Sono la natura e la vocazione, appunto.

Ecco perché non mi sono sorpreso quando l’amico Federico Gordini, ora anche giovane entusiasta editore, mi ha chiesto di dirigere “Vendemmie”. Sono un bevitore, non certamente un conoscitore, ma sapevo bene che non fosse questo il punto per occuparmi di un magazine come questo. Parlando del progetto che rinasce oggi, giovedì 1 febbraio 2024, abbiamo condiviso la linea comune di aprire le porte della cantina: fuori c’è il mondo, un pianeta dove tutto riporta al vino. La natura, anzitutto: clima, terra, acqua, aria. L’ambiente. E poi la tavola, il regno del bicchiere di rosso, bianco, rosè… Quindi il cibo, quello della nonna o dei ristoranti stellati, quello sofisticato o il tagliere dell’aperitivo. E l’uomo, ecco, l’uomo. Vero grande protagonista di tutto, con la sua laboriosità e i suoi limiti, il suo impegno, l’azienda, la famiglia, il bicchiere, la bottiglia, l’etichetta… La conoscenza. Le sue piccole grandi storie. 

Apriremo una chat con il pubblico per interagire con tutti, produttori e consumatori. Arricchiremo la rassegna stampa spaziando su tutti i temi che riportano al vino. Vorremmo in futuro entrare nelle scuole, nelle aziende, nelle università, organizzare eventi per creare un brand, vivere il vino e il suo mondo in viaggio, in esplorazione. Dunque, aprite le porte: siamo in partenza. Staremo via per molto tempo, insieme. 

Luca Serafini

Luca Serafini: dal 1° febbraio 2024  direttore di Vendemmie, giornalista e scrittore, ha una lunga carriera televisiva alle spalle ed è tuttora opinionista sportivo tra i più apprezzati. Ha pubblicato saggi e romanzi, con “Il cuore di un uomo” (Rizzoli, 2022) ha vinto il premio letterario “Zanibelli Sanofi, la parola che cura”.

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